Asma, un nuovo studio conferma un legame con l’indebolimento delle ossa

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

La ricerca è stata condotta dai ricercatori della Northwestern University Feinberg School of Medicine sui dati di 198 milioni di pazienti 

Esiste un legame tra l’asma e indebolimento delle ossa: da uno studio condotto da un team di scienziati della Northwestern University Feinberg School of Medicine (a Chicago) emerge che spesso le due condizioni sono presenti negli stessi pazienti. I risultati della ricerca sono stati presentati durante il congresso annuale dell’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology (AAAAI 2019), svoltosi a San Francisco dal 22 al 25 febbraio. In passato altri studi avevano provano a determinare l’esistenza di una connessione tra l’asma, le fratture patologiche e l’osteoporosi, ottenendo però dei risultati contrastanti.

L’analisi dei ricercatori

Per condurre lo studio, gli studiosi della Northwestern University Feinberg School of Medicine hanno analizzato un campione di visite in Medicina d’Urgenza effettuate negli Stati Uniti tra il 2006 e il 2012. In totale sono stati esaminati i dati relativi a 198 milioni di pazienti, tra cui 10 milioni affetti da asma. Durante lo studio i ricercatori hanno stabilito che la presenza della malattia infiammatoria è associata a una probabilità nettamente maggiore di soffrire di disturbi come osteopenia, osteoporosi, spondilite anchilosante e fratture. Secondo gli autori della ricerca, i medici che hanno in cura dei pazienti asmatici dovrebbero sottoporli a dei test per stabilire l’eventuale presenza di comorbilità ossee.

Asma e cani ‘ipoallergenici’

Nel corso del 2018, un gruppo di ricercatori del Karolinska Institutet e dell'Università di Uppsala ha sfatato un luogo comune piuttosto diffuso, dimostrando che vivere con un cane ‘ipoallergenico’ non riduce il rischio di asma. Per ottenere questo risultato, gli scienziati hanno analizzato 23.600 bambini nati in Svezia tra il 2001 e il 2004 e cresciuti assieme a dei cani. Hanno così scoperto che per i più giovani le probabilità di sviluppare il disturbo respiratorio non dipendono dalla presenza di un animale domestico in casa o dalla sua propensione a perdere il pelo. Dallo studio è però emerso anche un dato curioso: il rischio di asma diminuisce del 16% per i bambini che crescono con un cane di sesso femminile in casa.

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