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Leonardo da Vinci, ricostruita la macchina volante ad ali snodate

Scienze
La Macchina Volante CA176 - Copyright Leonardo3 – www.leonardo3.net

Per la prima volta una delle invenzioni più sofisticate del Genio Universale è stata ricreata nella sua interezza. Ora sarà visibile presso il museo Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo, situato in Piazza della Scala, a Milano 

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E’ la prima volta che la Macchina Volante CA176, una delle invenzioni più esclusive e sofisticate del pensiero leonardesco, viene ricostruita con una tale dovizia di particolari. Il merito va ai ricercatori del centro studi Leonardo3, che hanno tratto spunto dalle pagine del Codice Atlantico, e hanno permesso così di aggiungere questo marchingegno alla collezione di macchine volanti di Leonardo, già esposta al pubblico presso la mostra ‘Il Mondo di Leonardo’ in Piazza della Scala a Milano.

L’ossessione del volo

Quella del volo, per Leonardo da Vinci, era da sempre una sorta di ossessione. “Sempre il moto dell’uccello deve essere sopra alle nuvole, acciò che le ali non si bagnino, e per scoprire più paesi. E oltre a questo, se lo uccello si voltassi sotto sopra, tu avrai largo tempo a rivoltarlo in contrario, colli già dati ordini, prima di ricadere a terra”. Così scriveva il maestro sul foglio 6v del Codice del Volo, espletando un pensiero allegorico in cui l’uccello è una metafora della macchina volante. Quello di ‘cavalcare il cielo’ è stato infatti un desiderio che ha accompagnato il Genio Universale nel corso di tutta la vita, diventando oggetto di progetti e ricerche, alcune delle quali mai completamente realizzate. Da qui è nata l’idea di ricostruire la Macchina Volante CA176, eseguita creando un’articolazione che consente di muovere l’ala in tutte le direzioni. Si tratta di un progetto particolarmente elaborato, pensato con l’obiettivo che il movimento delle ali non sia finalizzato al battito, ma proprio al governo del volo. Oltre a poter ammirare il modello fisico, tra l’altro, il pubblico può interagire fisicamente con il meccanismo progettato da Leonardo attraverso un’apposita stazione interattiva.  

Oltre 200 macchine interattive

Il centro studi Leonardo3 mette a disposizione dei visitatori una collezione molto particolari, quasi unica al mondo, basata sulla riproduzione fedele di oltre 200 macchine interattive in 3D e ricostruzioni fisiche funzionanti, legate all’opera di Leonardo. Ora i visitatori potranno godere di questo nuovo marchingegno, la macchina volante che deve il proprio nome al foglio 176r del Codice Atlantico, la più ampia raccolta esistente di manoscritti di Leonardo custodita oggi presso la Biblioteca Ambrosiana del capoluogo lombardo.

La particolarità del giunto alare

Una delle particolarità di questa macchina è il giunto alare, che costituisce il punto focale del piano di realizzazione della macchina. La presenza di questo particolare strumento permetteva infatti all’ala di ruotare intorno ad un doppio perno e di potersi quindi posizionare liberamente rispetto al flusso d’aria. A spiegare i dettagli del meccanismo ci ha pensato il direttore scientifico di Leonardo3, Edoardo Zanon. “È interessante notare come Leonardo fosse sicuramente cosciente di quanto questi movimenti non fossero funzionali al battito delle ali, ma piuttosto al movimento delle ali per governare il volo. In questa fase avanzata Leonardo comprende che per volare, la sua macchina, doveva sostenersi sfruttando i flussi d’aria, ossia il vento e la sua velocità. La macchina doveva essere governata con movimenti efficaci e precisi, imitando le ali degli uccelli che osservava: un concetto estremamente avanzato per il suo tempo”, ha raccontato Zanon. Questo approccio è suggerito anche dall’ideazione di una superficie alare con ali a falangi multiple dotate di alula. Grazie a questo sistema, la Macchina Volante CA176, ora visibile presso il polo Leonardo3 - Il Mondo di Leonardo attivo dal 2013 in Piazza della Scala a Milano, poteva contare su movimenti piccoli, ma di grande effetto per il volo, senza mai alterare la superficie delle ali, elemento che ne dimostra l’incredibilità maturità del progetto.