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Marte, ricostruito in 3D il sito di atterraggio della missione europea

Scienze
Immagine di archivio (Nasa)

Un team dell’Università Tecnica di Dortmund ha realizzato un’animazione 3D che mostra nei dettagli l'area marziana di Oxia Planum, dove nel 2021 atterrerà il rover Rosalind Franklin di ExoMars 2020, organizzata da Esa e Roscosmos 

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Si avvicina il momento di ExoMars 2020, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e di Roscosmos che porterà il rover Rosalind Franklin su Marte. Anticipando ciò che il veicolo spaziale mostrerà, i ricercatori dell’Università Tecnica di Dortmund hanno compiuto un volo virtuale generando degli accurati modelli 3D del sito di atterraggio scelto per la spedizione, ovvero la pianura di Oxia Planum. Le animazioni tridimensionali dell’area marziana, che un tempo era ricca di acqua, sono state realizzate partendo dalle immagini raccolte dal Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) e si possono vedere in un video pubblicato dalla stessa Esa.

ExoMars 2020, il sito di atterraggio ricostruito in 3D

ExoMars 2020 sarà la seconda tappa della missione iniziata nel 2016 e vedrà un importante contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana, che fornirà diverse componenti chiave per la spedizione. L’area di Oxia Planum, scelta come sito di atterraggio per Rosalind Franklin, è caratterizzata da strati ricchi di minerali argillosi formati circa quattro miliardi di anni fa in presenza di acqua. La ricostruzione 3D dell’Università Tecnica di Dortmund possiede una risoluzione pari a 25 centimetri per pixel: con una tecnica chiamata ‘Shape from Shading’, i ricercatori hanno utilizzato le immagini raccolte dal Mro della Nasa sfruttando l’intensità della luce riflessa per ottenere informazioni relative alla pendenza del terreno. Il tutto è stato successivamente integrato in un programma di visualizzazione stereo, ottenendo un modello 3D talmente preciso da mostrare persino le increspature delle dune.

Anche la Nasa pensa a Marte

Come spiega l’Esa, l’animazione 3D mostra nei dettagli larghi tratti di un’area che si estende per 120 x 19 chilometri: si tratta di un cratere da erosione che possiede una zona, vicina al centro, caratterizzata da “terreno relativamente piatto, quindi più favorevole per l’atterraggio e altre operazioni”. Esa e Roscosmos non sono le uniche impegnate nei preparativi di future missioni marziane: recentemente la Nasa ha agganciato il rover della spedizione Mars 2020 al primo elicottero che avrà l’obiettivo di “dimostrare la fattibilità di un volo autonomo e controllato all’interno della sottile atmosfera marziana”.