ExoMars, scelto il nome del rover: si chiamerà Rosalind Franklin

Scienze
Immagine di archivio (Ansa)

Il veicolo protagonista della missione al via nel 2020 è stato intitolato alla scienziata che scoprì la doppia elica del Dna: verificherà la presenza di condizioni favorevoli alla vita 

Sarà Rosalind Franklin ad avere il compito di ricercare tracce di vita su Marte. È questo il nome scelto dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per il rover che nel 2020 prenderà parte a ExoMars, nuova missione per l’esplorazione del pianeta rosso per incrementare ulteriormente le conoscenze sul corpo celeste ed aggiungerle a quelle già ottenute negli anni dai veicoli della Nasa. L’Esa ha deciso di intitolare il proprio rover alla scienziata a cui si deve l’importante scoperta della doppia elica nel Dna. Seppur in un ambito diverso, anche ExoMars ambisce a ottenere nuove e rivoluzionarie informazioni riguardo alla possibilità che esista la vita su Marte.

Il rover Rosalind Franklin, esploratore come l’uomo

ExoMars conterà dunque sull’esploratrice Rosalind Franklin, che grazie alla propria strumentazione raccoglierà e analizzerà campioni di suolo marziano. Un processo che si avvarrà anche di un importante contributo italiano, ovvero il trapano che consentirà di eseguire perforazioni fino a una profondità di due metri. Per la scelta del nome del rover l’Agenzia Spaziale Europea aveva indetto a luglio un concorso che coinvolgeva cittadini di tutti gli stati membri dell’organizzazione, che hanno inviato un totale di più di 36.000 proposte. Per il direttore generale dell’Esa Jan Woerner, intitolare il rover a Rosalind Franklin servirà anche a ricordare “che la tendenza all’esplorazione è insita nei geni dell’uomo”.

ExoMars, missione targata Italia

L’Italia continuerà quindi a giocare un ruolo di primo piano nell’esplorazione marziana. Nell’estate 2018 il radar italiano Marsis, montato sulla sonda MarsExpress, aveva tolto qualsiasi dubbio circa l’esistenza di un lago sotterraneo che confermava dunque l’esistenza di acqua liquida su Marte. Secondo Piero Benvenuti, commissario straordinario dell'Agenzia Spaziale Italiana, il nome della scienziata che ha scoperto la doppia elica del Dna si addice particolarmente al protagonista della prossima missione poiché “cercheremo tracce di eventuale evoluzione biologica nella superficie di Marte. Stiamo quindi aspettando con grande ansia e aspettativa il successo di questa missione, veramente targata Italia”. Intanto, non si fermano le altre iniziative volte a esplorare il pianeta marziano: il rover della Nasa Curiosity si è recentemente scattato un selfie prima di lasciare il crinale Vera Rubin Ridge per addentrarsi in una nuova zona che potrebbe contenere importanti indizi sulla presenza di antichi laghi.

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