Le iene abitavano l’Artico: la conferma da due denti fossili

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Due denti trovati in Canada negli anni ’70 svelano la presenza della iena-ghepardo, ora estinta, anche in zone estremamente rigide durante l’ultima era glaciale, spiegando la migrazione in Nord America 

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare oggi, un tempo le iene erano solite frequentare persino ambienti rigidi come l’Artico a caccia di prede. È la sorprendente scoperta di un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Buffalo, che sono finalmente riusciti a comprendere l’origine di due denti fossili rinvenuti in Canada, nello Yukon, nel corso degli anni ’70. Come spiegato nei risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Quaternary, i resti appartengono a esemplari di iena-ghepardo, ormai estinta, vissuti durante l’ultima era glaciale. La scoperta apre una nuova interessante finestra sul passato e sull’evoluzione di un animale che oggi abita ecosistemi decisamente differenti, come savane e deserti africani.

Le iene dell'Artico cacciavano i caribù

Conosciuti come pericolosi predatori, pronti ad approfittare delle carcasse di altri animali per nutrirsi, le iene tra 1,4 milioni e 800.000 anni fa praticavano queste stesse abitudini in aree totalmente diverse rispetto a quelle battute oggi. Più precisamente, i fossili ritrovati in Canada circa 40 anni fa appartengono, secondo quanto emerso dalle ultime analisi, al genere Chasmaporthetes, noto anche come iena-ghepardo. Come sottolineato dai ricercatori, questi antenati vivevano in zone artiche potenzialmente persino più rigide di quelle attuali e presentavano probabilmente caratteristiche leggermente diverse, che potrebbero includere pellicce più dense e gambe più lunghe per correre più velocemente, il che si rifletterebbe in abitudini di caccia differenti rispetto a oggi. Oltre a cibarsi di carcasse, infatti, “è probabile che le iene-ghepardo cacciassero mandrie di caribù dell’era glaciale o cavalli”, afferma il coautore Grant Zazula.

Risolto il mistero della migrazione delle iene

In seguito al lavoro dei ricercatori lo Yukon è quindi divenuto il territorio più settentrionale nel quale siano mai stati ritrovati fossili di iena. Secondo Zazula “è fantastico immaginare questi animali prosperare nelle dure condizioni del circolo polare artico durante l’era glaciale”. La scoperta è preziosa infatti anche per fare luce sugli spostamenti di questi mammiferi, evoluti in Eurasia prima di raggiungere il Nord America circa 5 milioni di anni fa, probabilmente attraverso il ponte di terra dello stretto di Bering. Per il paleontologo Jack Tseng, primo autore della ricerca, “questi rari fossili di iena colmano un’enorme lacuna, in un luogo in cui ci aspettavamo di trovare evidenze del loro passaggio tra continenti, del quale però non avevamo mai avuto prove fino ad ora”. 

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