SpaceX riceve l’ok dalla Nasa: Crew Dragon pronta al lancio il 2 marzo

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)

Dopo un’intera giornata di revisioni, le due agenzie spaziali hanno deciso di procedere con la missione che porterà la capsula ad agganciarsi alla Iss, dove resterà per 5 giorni 

Ora è ufficiale: il primo lancio senza equipaggio della capsula Crew Dragon partirà il 2 marzo dalla piattaforma 39 del Kennedy Space Center, a Cape Canaveral, in Florida. Lo ha comunicato la Nasa attraverso una nota pubblicata sul proprio sito, dove riporta che dopo un’intera giornata di discussioni e revisioni conclusesi positivamente, l’agenzia spaziale americana e SpaceX hanno deciso di procedere con il test che porterà per la prima volta un veicolo spaziale senza equipaggio ad agganciarsi alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss).

Partenza alle 8.48 (ora italiana)

Salvo imprevisti, la missione Crew Dragon Demo-1 prenderà il via sabato 2 marzo alle 8.48 (ora italiana), quando la capsula realizzata dall’agenzia spaziale di Elon Musk partirà in direzione della Iss, alla quale si aggancerà dopo 27 ore di volo. Il velivolo porterà agli uomini in orbita alcuni rifornimenti e, dopo una permanenza di cinque giorni, farà ritorno sulla Terra venerdì 8 marzo. Se tutto si concluderà per il meglio, il test rappresenterà un importante passo per SpaceX verso il primo volo con degli astronauti a bordo della Crew Dragon, che potrà così andare a sostituire lo Space Shuttle - la cui ultima missione risale al 2011 - e porre fine alla dipendenza statunitense dalla Russia per il trasporto di uomini nello spazio.

Problemi di sicurezza

Tuttavia, al di là dell’esito del test, pare che SpaceX dovrà risolvere tutta una serie di problematiche relative ai sistemi di lancio prima che la Crew Dragon possa davvero portare un equipaggio nello spazio. Secondo il report relativo al 2018 diffuso dal governo degli Stati Uniti, il comitato consultivo sulla sicurezza della Nasa ha rilevato quattro “criticità principali”, tra le quali il rischio maggiore è rappresentato dalla scelta da parte di SpaceX di effettuare il rifornimento di carburante del razzo mentre l’equipaggio è ancora a bordo.
Il documento prende in esame non solo l’agenzia di Musk, ma anche Boeing, anch’essa impegnata nella realizzazione di un veicolo per il trasporto di uomini in orbita. Per la società aerea, uno dei problemi principali è la vulnerabilità strutturale della capsula che si verifica quando lo scudo termico è attivo.

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