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San Valentino, Christie’s batte all’asta il ‘cuore dello spazio’

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

Si tratta di un meteorite metallico a forma di cuore caduto in Sibera 72 anni fa. Il suo valore potrebbe ammontare a 500.000 dollari 

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Christie’s, la più grande casa d’aste al mondo, si prepara a mettere in palio “il cuore dello spazio”: si tratta di un meteorite metallico a forma di cuore caduto in Sibera 72 anni fa. Si stima che il suo valore potrebbe ammontare a 500.000 dollari. Sul proprio sito, Christie’s spiega che il meteorite è uno dei numerosi frammenti che si sono separati dall’asteroide di ferro puro che il 12 febbraio 1947 cadde sulla catena montuosa Sikhote-Alin, in Siberia. Il corpo celeste pesava ben 90 tonnellate. Per preparare la nota sui meteoriti messi in palio, la casa d’aste si è rivolta ad Alan Rubin, geofisico dell’Università della California di Los Angeles.

La genesi del meteorite

L’impatto con l’atmosfera terrestre ha frantumato l’asteroide di ferro puro. Cadendo sulla catena montuosa Sikhote-Alin, i meteoriti hanno causato la formazione di circa 200 crateri, i più larghi dei quali misuravano 25 metri. L’onda d’urto generata dal loro impatto col terreno, oltre a rompere le finestre delle case e ad abbattere gli alberi circostanti, ha prodotto un boato udibile a oltre 300 chilometri di distanza. Quasi tutti i meteoriti recuperati in seguito all’urto presentano delle forme alquanto irregolari, ma ciò non vale per il ‘cuore dello spazio’. Secondo Alan Rubin, è probabile che il meteorite si sia staccato dall’asteroide in un punto più alto dell’atmosfera rispetto agli altri e che durante la caduta abbia ottenuto una forma maggiormente aerodinamica. Questa sua peculiarità giustifica l’elevato prezzo a cui Christie’s si aspetta di venderlo. Anche gli altri meteoriti saranno battuti all’asta, ma nel loro caso il prezzo di partenza sarà di 500 dollari.

La formazione della crosta terrestre

Una pioggia di meteoriti potrebbe aver avuto un ruolo fondamentale nella formazione della crosta terrestre. È quanto emerge da uno studio condotto nel corso del 2018 da un gruppo di ricercatori della Curtin University di Perth. Studiando le più antiche formazioni rocciose presenti sul pianeta, gli scienziati hanno compreso che solo il calore prodotto da un bombardamento di materiale extraterrestre può avere causato la fusione delle rocce presenti sulla Terra 4 miliardi di anni fa.