Marte, Curiosity: un selfie su Vera Rubin Ridge prima di cambiare meta

Scienze
Il selfie del rover Curiosity (Nasa)

Grazie al proprio braccio robotico, il rover della Nasa si è immortalato in un autoscatto prima di lasciare il crinale marziano: nella prossima tappa cercherà indizi sulla presenza d’acqua 

Un selfie prima di spostarsi e trovare una nuova casa su Marte. Il rover della Nasa Curiosity ha salutato così Vera Rubin Ridge, il crinale che il veicolo ha studiato per oltre un anno, durante il quale sono stati raccolti vari campioni da sottoporre ad analisi che potrebbero dare agli scienziati nuove informazioni sul pianeta rosso. L’immagine pubblicata dall’agenzia spaziale statunitense ritrae Curiosity sul suolo marziano, circondato da una distesa di polvere causata da una tempesta che colpisce l’area di Vera Rubin in questa parte dell’anno. L’attenzione del rover si concentrerà ora su un’altra area, chiamata Mount Sharp, per ulteriori scoperte.

Curiosity, un selfie per l’addio a Vera Rubin Ridge

A partire dal settembre 2017, data di arrivo di Curiosity sulla cresta di Vera Rubin, il rover ha raccolto numerosi campioni tratti dal terreno di Marte: l'ultimo di questi (il diciannovesimo in totale durante la missione) è stato ottenuto nel sito di Rock Hall con una perforazione che risulta visibile nella foto pubblicata dalla Nasa. Il selfie di Curiosity, l’ultimo prima di lasciare il crinale, è stato scattato il 15 gennaio grazie alla camera Mars Hand Lens Imager che è posizionata all’estremità del braccio robotico del veicolo spaziale. Per la precisione, l’obiettivo ha realizzato ben 57 fotografie che sono poi state assemblate in modo da creare l’autoscatto.

Curiosity e l'acqua su Marte

Dopo aver completato i propri compiti su Vera Rubin Ridge, Curiosity ora viaggerà verso sud avendo come destinazione una nuova regione particolarmente argillosa, Mount Sharp. La Nasa ritiene che i minerali presenti in questa zona possano contenere importanti indizi sulla presenza di antichi laghi, essendo l’acqua una componente necessaria per la formazione dell’argilla. Mentre Curiosity ha festeggiato lo scorso agosto i sei anni dal proprio arrivo su Marte, l’altro rover della Nasa, Opportunity, ha spento 15 candeline il 26 gennaio, essendo atterrato sul pianeta rosso addirittura nel 2004: la sua missione prevedeva inizialmente un lavoro di soli 90 giorni marziani, estendendosi di fatto fino a 5000.

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