In arrivo i dati da Tess, la sonda “cacciatrice” dei sosia della Terra

Scienze
Satellite Tess (ANSA)
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La missione del telescopio lanciato lo scorso 19 aprile dalla Nasa è individuare altri corpi celesti simili al globo terrestre. In fase di sviluppo c’è anche un progetto dell’Esa 

La ricerca del pianeta sosia della Terra entra nel vivo. La Nasa è infatti in attesa dei primi dati provenienti da Tess, il nuovo telescopio progettato per individuare i corpi celesti adatti alla vita. Prima del lancio, avvenuto lo scorso 19 aprile, erano già stati scoperti quasi 4000 mondi alieni, di cui solo poche decine con caratteristiche simili a quelle del globo terrestre, un numero destinato ad aumentare grazie alla nuova sonda.

Tess, Plato e Gaia

I dati inviati da Tess permetteranno agli scienziati della Nasa di affinare gli strumenti per riconoscere i corpi celesti simili alla Terra e restringere il campo di ricerca. Il telescopio è dotato di cinque fotocamere ad ampio raggio e mapperà 26 settori di cielo nel giro di due anni. Per identificare i pianeti, Tess sfrutterà i cosiddetti “transiti”, ossia il passaggio di un corpo davanti alla sua stella e la conseguente flessione della luminosità di quest’ultima.
Anche l’Agenzia Spaziale Europea sta progettando una missione simile, alla quale prenderà parte pure l’Italia con un ruolo in prima linea. Si chiamerà Plato il telescopio il cui lancio è previsto per il 2026 e, come Tess, avrà il compito di segnalare tutti i possibili mondi comparabili alla Terra.
L’Esa è protagonista di un’altra missione di esplorazione spaziale, culminata nel 2013 con il lancio del satellite Gaia. In cinque anni, la sonda ha rivelato la posizione di oltre 1,7 miliardi di stelle, con la speranza di trovare nel tempo la nuova Terra.

Due pianeti ruotano attorno a stelle simili al Sole

Isabella Pagano, dell’Osservatorio di Catania dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), sottolinea che sono solo sedici i pianeti extra-solari la cui orbita si trova nella regione abitabile, quella la cui distanza tale dalla stella permette la presenza di acqua liquida in superficie. Di questi sedici, Pagano spiega che solo “due ruotano attorno a stelle simili al Sole: si chiamano Kepler-452b e Kepler-1638b. Di essi sappiamo però molto poco e non siamo in grado di studiarne l’atmosfera”. Oltre a questi due, “ci sono poi quattro dei sette pianeti della stella Trappist-1, e ancora il pianeta della stella più vicina, Proxima Centauri, e quello della stella LHS 1140", conclude la ricercatrice. Infine, ci sono altri 30 pianeti situati in zone solo in parte abitabili.

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