Scoperto come nascono gli astrociti, le ‘stelle’ del cervello

Scienze
Foto di archivio (Getty Images)

Un nuovo studio compiuto dal team di ricercatori guidato da Annalisa Buffo spiega per la prima volta la loro origine. Potrebbe aiutare a comprendere meglio i disturbi del neurosviluppo

È stato scoperto come nascono gli astrociti, le cellule del cervello dette ‘a stella’ a causa della loro tipica, ma non unica, morfologia stellata. Nella nuova ricerca, compiuta dal team di studiosi guidati da Annalisa Buffo del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino (Nico), viene spiegata per la prima volta l’origine degli astrociti e i meccanismi tramite i quali vengono generati i tre principali tipi nel cervelletto, centro di controllo del movimento. Questo tipo di cellule, considerate finora un semplice collante tra i neuroni, sono fondamentali per regolare il funzionamento e lo sviluppo del sistema nervoso. Comprendere la loro origine potrebbe aiutare a capire come prevenire e contrastare i disturbi neuronali. Lo studio, svolto in collaborazione con l’Irccs San Raffaele di Milano, l’Istituto Cajal di Madrid e il Brain Research Institute dell’Università di Zurigo, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Plos Biology.

Ricostruita la loro ontogenesi

Gli astrociti sono cellule presenti in grande numero nel cervello, fondamentali per l’attività neuronale. Possono essere raggruppati in sottoclassi diverse in base alla varietà di morfologie, profili molecolari e funzioni specializzate. La loro funzione principale riguarda lo sviluppo cerebrale: costituiscono una sorta di impalcatura, permettendo ai neuroni di trasferirsi dai loro siti di origine nel sistema nervoso alla loro meta conclusiva nel cervello. La nuova ricerca svela per la prima volta l’ontogenesi degli astrociti, ovvero il processo che ne permette la nascita. “Attraverso analisi di ultima generazione che consentono di mostrare i legami di parentela tra le diverse cellule, è stato possibile seguire, grazie ai test effettuati sui topi, i singoli progenitori embrionali e postnatali di astrociti e le loro progenie”, afferma Valentina Cerrato del Nico.

Chiave di lettura per capire disturbi del neurosviluppo

Ricorrendo a studi di proliferazione e simulazioni al computer è stato dimostrato che, tramite un preciso schema, le progenie occupano aree del cervelletto diverse e sono contraddistinte da eterogeneità e capacità di amplificazione che diminuiscono nel corso del tempo. Dopo la nascita, i processi di proliferazione e differenziamento dei diversi tipi di astrociti causano la nascita di cloni con architetture stereotipate e modularità ricorrenti. “Lo studio fornisce un’inedita chiave di lettura per comprendere i disturbi del neurosviluppo, poiché in quest’ultimi gli schemi costruttivi astrogliali potrebbero essere alterati con conseguenti anomalie dell’attività neuronale”.

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