Peste, cos'è e quali sono i sintomi

Salute e Benessere

Come spiegato nel dettaglio su EpiCentro, il portale di epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, è una patologia infettiva causata dal batterio Yersinia pestis, che si manifesta principalmente sotto tre forme diverse, talvolta compresenti tra loro: peste polmonare, bubbonica e setticemica

La peste è una patologia infettiva di origine batterica ancora oggi diffusa in diverse zone del mondo. È estremamente rara in Europa, mentre è diffusa in Africa e, in minor misura, in Asia e America Latina. Come spiegato nel dettaglio su EpiCentro, il portale di epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, è causata dal batterio Yersinia pestis, che normalmente ha come ospite le pulci parassite dei roditori, ratti e alcune specie di scoiattoli. L’infezione batterica può essere trasmessa dagli animali all’uomo attraverso le pulci. 

Esistono tre forme cliniche della malattia, che talvolta possono anche manifestarsi insieme: la peste bubbonica, la più comune, caratterizzata da linfonodi infiammati e doloranti (“bubboni”), febbre alta e uno stato clinico alterato; la peste polmonare, che si manifesta con dolori toracici, espettorato ematico emesso attraverso la tosse, febbre elevata, alterazione dello stato clinico e la Peste setticemica, che deriva dalla moltiplicazione della Y. Pestis nel sangue. Ecco nel dettaglio le differenze tra le tre diverse forme in cui si manifesta la peste. 

 

Peste polmonare: trasmissione, sintomi e trattamento 

 

“Questa forma della malattia può trasmettersi da persona a persona attraverso l’aria o gli aerosol di persone infette e quindi costituisce una delle forme più pericolose per il potenziale epidemico che la caratterizza”, spiegano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità sul portale Epicentro. La peste polmonare può derivare anche dalla degenerazione di una delle altre due forme (peste bubbonica o peste setticemica) se non curate prontamente. Si manifesta comunemente con febbre, mal di testa, debolezza, e un rapido sviluppo di polmonite, che a sua volta comporta la presenza dolori toracici, tosse e respiro corto. “L’incubazione della forma polmonare primaria dura da uno a tre giorni ed è caratterizzata da una polmonite acuta con tosse e sputo di sangue. Se il trattamento non è rapido, il paziente può morire nel giro di pochi giorni”, si legge sul sito: il tasso di mortalità tra i pazienti con questa forma di peste è del 50%. Ragion per cui è fondamentale intervenire prontamente con la somministrazione di antibiotici nelle prime 24 ore dalla comparsa dei primi sintomi. Gli esperti consigliano, citando le Raccomandazioni sulla prevenzione della peste pubblicate dai CDC americani nel 1996, di sottoscrivere il trattamento con antibiotici (della durata di sette giorni) anche ai soggetti che hanno avuto contatti con i contagiati. 

Peste bubbonica: sintomi, trasmissione 

 

La peste bubbonica è la forma di peste più comune. Si manifesta dopo essere stati punti  da pulci infette o per contatto con materiale infetto e lesioni della pelle di una persona. È caratterizzata dallo sviluppo di bubboni, ovvero degli ingrossamenti infiammati delle ghiandole linfatiche. Dopo la loro manifestazione possono comparire diversi altri sintomi, quali febbre, mal di testa, brividi e debolezza. In questa forma la peste non si trasmette da persona a persona. “I bubboni solitamente si manifestano dopo 2-6 giorni dall’esposizione, e la malattia procede in modo rapido, eventualmente degenerando nelle forme polmonare e setticemica se non è trattata prontamente”, precisano gli esperti dell’ISS. 

 

Peste setticemica: sintomi, trasmissione e trattamento

 

La peste setticemia, invece, deriva dalla moltiplicazione della Y. Pestis nel sangue, e può essere una conseguenza di complicazioni delle due forme precedenti (forma bubbonica e polmonare). 

Come spiegato sul portale Epicentro, “viene contratta per le stesse cause di quella bubbonica, e non si trasmette da persona a persona. Causa febbre, brividi, dolori addominali, shock e prostrazione, sanguinamenti della pelle e di altri organi, ma non si manifesta con bubboni”.

 

Prevenzione 

 

L’assenza di un vaccino contro la peste ostacola l’attuazione di un trattamento preventivo di questa patologia.  È quindi fondamentale saper riconoscere la sua sintomatologia nelle prime ore dalla sua comparsa e intervenire prontamente con un trattamento a base di antibiotici.  Per ridurre l’incidenza della peste gli esperti consigliano di igienizzare gli ambienti ed effettuare interventi di disinfestazione dei topi e roditori. “Campagne per la disinfezione anche delle aree rurali, così come già applicato nella maggior parte delle aree urbane, per l’eliminazione di rifiuti e di materiali che possono fungere da attrazione per i roditori e per il controllo costante dello stato di salute dei propri animali domestici, che andrebbero tenuti puliti da pulci e altri parassiti, ha contribuito in molte zone e può contribuire alla riduzione della presenza della peste”, precisano gli esperti dell’ISS.

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