Fertilità maschile: uno studio dimostra i benefici di frutta e verdura

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

L’indagine presentata al congresso della Società Italiana di Andrologia mostra che gli antiossidanti dei vegetali possono migliorare la salute del seme, cruciale per contrastare l’infertilità idiopatica 

Gli esperti avevano sottolineato già in passato come una buona alimentazione, ricca specialmente di antiossidanti, possa favorire la fertilità maschile. La conferma arriva ora direttamente da uno studio, presentato al congresso della Società Italiana di Andrologia (Sia) tenuto a Bari, che ha coinvolto 30 pazienti verificando i benefici sulla salute degli spermatozoi di una dieta basata principalmente su frutta e verdura per una durata di circa due mesi. Specialmente se unita a fattori esterni come l’inquinamento e stili di vita poco corretti, la carenza di antiossidanti può contribuire in modo decisivo all’infertilità degli uomini: al contrario, l’apporto di queste sostanze chimiche proveniente dei vegetali diminuirebbe il rischio di non poter avere figli.

Fertilità maschile: l’importanza degli antiossidanti

Uno dei parametri da tenere sotto controllo per la fertilità maschile è la frammentazione del Dna spermatico, indice della qualità del seme maschile, che può essere persino dimezzato da un’alimentazione ricca di antiossidanti. Lo ha dimostrato lo studio coordinato da Giuseppina Peluso, responsabile del Laboratorio di Semiologia-Pma Azienda Ospedaliera di Cosenza: i 30 partecipanti, tra i 25 e i 40 anni, erano non fumatori e presentavano un’infertilità idiopatica, ovvero priva di cause precise individuabili. Come spiega Peluso, i pazienti erano mediamente sovrappeso e sono stati quindi sottoposti a “una dieta ipocalorica con un apporto medio di 1500 calorie al giorno composta per il 25% da proteine e con carboidrati a basso indice glicemico”.

Migliorate motilità e frammentazione del Dna spermatico

Nei casi di infertilità idiopatica, gli esperti sospettano che un ruolo decisivo sia giocato dallo stress ossidativo, responsabile di un peggioramento nella qualità degli spermatozoi. La dieta proposta ai pazienti che hanno partecipato all’indagine prevedeva “un introito quotidiano fra 800 e 1000 milligrammi di antiossidanti da circa 300 grammi di frutta e vegetali”. Dopo un periodo di due mesi, i ricercatori hanno notato nei soggetti partecipanti un aumento della motilità generale degli spermatozoi dal 10% al 25%, con un raddoppio della motilità progressiva, cresciuta dal 7% al 15%. Gli effetti della dieta si sono tradotti anche in notevoli miglioramenti per quanto riguarda la frammentazione del Dna spermatico, che si attesta nei soggetti sani intorno al 7%. Nei pazienti coinvolti nello studio, il parametro è sceso al 12% rispetto al 20% iniziale. 

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