Uno studio condotto dagli esperti dell’International Agency for Research on Cancer (Iarc) di Lione e dell’Università della Finlandia Orientale indica che il loro consumo regolare riduce i livelli di serotonina
Riducendo i livelli di serotonina, l’ormone che regola la digestione, l’umore, il sonno e l’appetito, i cereali integrali potrebbero proteggere dal diabete: è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista specializzata American Journal of Clinical Nutrition. Nel corso della ricerca, gli esperti dell’International Agency for Research on Cancer (Iarc) di Lione e dell’Università della Finlandia Orientale hanno chiesto a un gruppo di volontari di mangiare tra le sei e le 10 fette di pane bianco al giorno, per un mese. In seguito, i partecipanti hanno consumato la medesima quantità di pane integrale a base di segale per 4 settimane.
I risultati della ricerca
I ricercatori hanno prelevato un campione di sangue dai volontari al termine di ciascun periodo di studio. Analizzandoli, hanno notato che il consumo di pane integrale determina un calo della concentrazione di serotonina nel sangue. Conducendo altri test sui topi, sono riusciti a stabilire che questa riduzione dipende dalle fibre contenute nei cereali integrali. Infatti, aggiungendo crusca o segale alla dieta degli animali si è verificata una riduzione dei livelli di serotonina presenti nel loro colon. "Abbiamo già evidenze che indicano come alti livelli di serotonina siano associano a livelli di glicemia più alti, una maggiore resistenza all'insulina e all’obesità", commenta Rosalba Giacco, esperta della Società Italiana di Diabetologia (Sid) e ricercatrice presso l'Istituto di Scienze dell'Alimentazione del CNR di Avellino. “I risultati di questo studio indicano che le fibre contenute nei cereali integrali possono inibire la produzione di serotonina dell’intestino, probabilmente attraverso una modifica della composizione batterica intestinale, un incremento della loro fermentazione e la produzione di acidi grassi”.
La ricerca commissionata dall’Oms
Non è la prima volta in cui uno studio associa simili benefici a un maggiore consumo di cereali integrali. Una ricerca commissionata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicata sulla rivista The Lancet all’inizio del 2019, indica che è sufficiente introdurre tra i 25 e il 29 grammi di fibre alimentari nella dieta quotidiana per ridurre fino al 33% la mortalità correlata a malattie non trasmissibili come il diabete, il cancro, l’infarto e l’icuts.