Certificato di malattia a distanza, arriva la televisita: cosa cambia e cosa sapere
Salute e BenessereIntroduzione
Ottenere il certificato di malattia per il lavoro dal proprio medico di base ma attraverso una televisita da remoto che permette di snellire le pratiche. E’ quanto prevede il disegno di legge sulle semplificazioni, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, introducendo una novità che consentirà di eliminare l'obbligo per il lavoratore di recarsi fisicamente dal medico o richiedere una visita domiciliare. Il tutto a partire dal 18 dicembre anche se, va specificato, la novità non sarà immediatamente operativa.
Quello che devi sapere
Alleggerire il carico burocratico
L’introduzione della televisita accontenta certamente i medici di famiglia anche considerando che la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) aveva spinto verso questa decisione con l’obiettivo, concreto, di “alleggerire l'eccessivo carico burocratico che grava quotidianamente sugli ambulatori”.
LEGGI ANCHE: Ospedali in Italia, i migliori sono in Lombardia e Veneto: i dati Agenas
Novità “non immediatamente operative”
"Il disegno di legge sulle semplificazioni è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ed entrerà in vigore il 18 dicembre, con due importanti novità per i medici di medicina generale, sostenute dalla Fimmg, ma che non saranno immediatamente operative". Questa, come anticipato, la precisazione arrivata dalla stessa Federazione italiana medici di medicina generale, esplicitata per fare chiarezza sui tempi effettivi legati all'avvio delle certificazioni di malattia da remoto. Oltre che per le ricette ripetibili per i malati cronici.
La prima novità del ddl
La prima novità, dunque, ha sottolineato ancora la Fimmg, “riguarda il rilascio del certificato per l'assenza del lavoratore dovuta alla malattia: il medico di famiglia potrà, diversamente da quanto avviene oggi, rilasciarlo anche a distanza tramite una televisita”. Succede grazie all'articolo 58 del provvedimento il quale “equipara la certificazione effettuata da remoto, attraverso la telemedicina, a quella tradizionale in presenza. Quando accadrà? Non immediatamente", è stato spiegato. Anche perché, va specificato, "la legge rinvia ad un successivo accordo che sarà assunto in Conferenza Stato-Regioni, senza indicare nessuna precisa scadenza: in questa sede, su proposta del ministro della Salute, saranno definiti i casi e le modalità del ricorso alla telecertificazione. Fino ad allora resteranno in vigore le regole attuali: il medico deve accertare di persona le condizioni del paziente”.
La tutela contro i certificati falsi
Fino a che i dettagli del provvedimento non saranno resi operativi, è stato promesso, “la Fimmg vigilerà e parteciperà attivamente alle determinazioni, portando la propria esperienza messa in campo nel periodo della pandemia per le certificazioni dei positivi al Covid. Nel provvedimento resta ferma la tutela contro i certificati falsi, con pene severe per i lavoratori e i medici che li rilasciano, sia in presenza che in modalità telematica".
La seconda novità
La seconda novità del provvedimento, ha proseguito la Fimmg, è invece contenuta nell'articolo 62 e “riguarda la possibilità che hanno i medici di medicina generale di prescrivere i farmaci per patologie croniche fino a 12 mesi, riducendo la necessità di ripetere continuamente le ricette. Anche questa non sarà subito operativa, ma entro 90 giorni a partire dal 18 dicembre, quando entrerà in vigore la legge, previo decreto attuativo del ministro della Salute, di concerto con il ministro dell'Economia, che definirà le modalità di attuazione della norma anche per garantire che non ci siano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Ma non è tutto perché sarà anche possibile “ottenere i farmaci prescritti anche con documentazione di dimissione ospedaliera o referti del pronto soccorso, senza dover attendere una seconda prescrizione da parte del medico di famiglia, facilitando così la semplificazione e la continuità dei percorsi assistenziali e soprattutto coprendo i periodi festivi e prefestivi viste le numerose dimissioni del venerdì".
Ricette ripetibili, cosa aspettarsi
In definitiva, cosa aspettarsi dall’introduzione di questa novità? Al termine dell'iter normativo, ha concluso la Fimmg, "il medico indicherà nella ricetta ripetibile la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell'arco temporale massimo di 12 mesi. Il medico potrà sospendere in qualsiasi momento la ripetibilità della prescrizione o potrà modificare la terapia, qualora lo richiedano ragioni di monitoraggio sulla ridotta compliance del paziente, la conoscenza e stratificazione dei comportamenti di aderenza alle terapie già a disposizione nei nostri gestionali, in un'ottica di appropriatezza prescrittiva finalizzata agli esiti di salute del paziente".
Il ruolo del farmacista
In tutto questo, infine, il farmacista, una volta ricevuta la ricetta, “informerà l'assistito sulla corretta modalità di assunzione dei medicinali prescritti e consegnerà un numero di confezioni sufficiente a coprire 30 giorni di terapia in relazione alla posologia indicata e dovrà trasmettere la consegna al paziente del farmaco al rispettivo medico di famiglia nell'ottica di una vera collaborazione interprofessionale nell'ambito delle cure territoriali".