Violenza donne, in farmacia a Roma il kit che trova rileva le droghe nei drink

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L’iniziativa, promossa da Federfarma Roma e diverse associazioni che contrastano la violenza di genere, si chiama “Il consenso non si scioglie in un drink”. Il kit, gratuito, è stato progettato per riconoscere un’ampia gamma di sostanze, con accuratezza fino al 98% per chetamina, GHB, cocaina e scopolamina, la cosiddetta ‘droga dello stupro'

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In vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 Novembre, le farmacie di Roma e provincia per tutto il mese distribuiscono gratuitamente dei kit rapidi per il rilevamento di sostanze stupefacenti versate nelle bevande per stordire le vittime e così in atto una violenza sessuale (il cosiddetto drink spiking). L’iniziativa si chiama “Il consenso non si scioglie in un drink” e nasce grazie alla collaborazione tra Federfarma Roma, Farmaciste insieme, Associazione Telefono Rosa, Associazione Differenza Donna, Associazione PonteDonna, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Centro Donna Lisa, Cooperativa Be Free e GenerAct. Secondo i dati ISTAT, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni (pari a 6 milioni e 788 mila donne), ha subito nel corso della vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale; il 21% una violenza sessuale e il 5,4% uno stupro o tentato stupro. L’abuso “facilitato da droghe” sfrutta sostanze come GHB e chetamina, facilmente occultabili perché inodori e insapori, che possono causare perdita di coscienza, amnesia e incapacità di difendersi. Gli stick (kit CYD – Check Your Drink) permettono un controllo rapido e discreto: basta una goccia di bevanda sull’area reattiva per osservare subito un marcato cambio di colore in presenza delle sostanze ricercate. Il kit è stato progettato per riconoscere un’ampia gamma di sostanze, con accuratezza fino al 98% per chetamina, GHB, cocaina e scopolamina, la cosiddetta ‘droga dello stupro’.

Il test.
Il test.

Come funziona il kit

A Roma e provincia l'iniziativa sta riscuotendo molto interesse: sono già stati distruibuiti 720 kit rapidi su 1500 totali in pochi giorni. Ma come funziona il kit? "All'interno ci sono delle strisce con due colorazioni, una gialla e una rosa - spiega all'Adnkronos Giorgio Damiani, titolare della farmacia Po di Roma - La persona a cui è stato offerto un drink, o che ha un sospetto rispetto a una bevanda, potrà con un dito toccare il drink e poi le strisce. Se si colorano vuol dire che c'è una sostanza psicoattiva che può essere cocaina, scopolamina, benzodiazepina, o altre che servono ai malintenzionati per far perdere i sensi e stordire una persona". Attenzione, però: non sempre ciò che è nel drink può essere rilevabile. "Sostanze colorate di rosso - precisa il farmacista - possono dare dei falsi positivi, se c'è il lime o il limone possono dare dei falsi negativi. L'iniziativa vuole essere di sensibilizzazione soprattutto ai giovani: state attenti a ciò che accade nei locali e in alcune situazioni a rischio. Il kit è un aiuto, ma non è una soluzione".

Un tassello nella lotta alla violenza di genere

“Il consenso è la base di ogni relazione e non può essere aggirato. Con questa iniziativa mettiamo a disposizione delle donne - e di chiunque voglia sentirsi più sicuro - uno strumento semplice e immediato come un test per l'individuazione di sostanze stupefacenti all’interno di un cocktail. La prevenzione del “drink spiking” è un tassello importante nella lotta alla violenza di genere: informazione, ascolto e strumenti utili possono salvare una serata e, talvolta, la vita", afferma Andrea Cicconetti, Presidente di Federfarma Roma. “Il nostro obiettivo è sensibilizzare anche gli uomini che devono mettersi in ascolto e fare la propria parte”.

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