Il Covid in gravidanza potrebbe aumentare il rischio di autismo. Lo studio
Salute e BenessereÈ quanto emerge da una ricerca statunitense che ha osservato un possibile aumento del rischio di disturbi del neurosviluppo nei bambini nati da madri che hanno contratto il Covid-19 in gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre. Lo studio, condotto su oltre 18mila coppie madre-figlio, indica percentuali più alte di diagnosi entro i tre anni nei bambini esposti al virus. Gli autori precisano però che il rischio complessivo resta basso e invitano alla cautela nell’interpretazione dei dati
Un nuovo studio statunitense ipotizza un possibile legame tra l’infezione da Covid-19 in gravidanza e un aumento del rischio di disturbi del neurosviluppo nei bambini, come problemi del linguaggio, autismo o problemi motori, soprattutto se il contagio avviene nel terzo trimestre. La ricerca è stata condotta dal Massachusetts General Hospital di Boston e pubblicata sulle pagine della rivista specializzata Obstetrics & Gynecology. Gli autori precisano però che il rischio complessivo resta basso e che i risultati potrebbero essere stati influenzati dalle condizioni della prima fase pandemica, come le varianti circolanti. "Questi risultati evidenziano che il Covid-19, come molte altre infezioni contratte in gravidanza, può comportare rischi non solo per la madre, ma anche per lo sviluppo cerebrale del feto", ha commentato in una nota la coordinatrice dello studio Andrea Edlow.
Lo studio su 18.124 coppie madre-figlio
Lo studio ha preso in esame i dati relativi a 18.124 mamme e dei loro bambini, nati tra marzo 2020 e maggio 2021. Tra gli 861 bambini nati da madri che avevano contratto il virus Sars-CoV-2 in gravidanza, 140 (il 16,3%) hanno ricevuto una diagnosi di disturbi del neurosviluppo entro i 3 anni, contro il 9,7% dei bambini le cui madri non avevano avuto l’infezione. Dopo aver considerato i fattori che potenzialmente potevano condizionare i risultati, i ricercatori hanno stimato un possibile aumento del rischio del 29%. Nello specifico, la probabilità di ricevere una diagnosi di disturbi del neurosviluppo è risultata essere più elevata quando il Covid-19 è stato contratto nel terzo trimestre di gravidanza (+36%) e nei bambini maschi (+43%).
I limiti della ricerca
Pur essendo noto che le infezioni in gravidanza possono aumentare il rischio di disturbi del neurosviluppo, i ricercatori invitano comunque alla cautela nell’interpretare i risultati. "Il rischio complessivo di esiti avversi dello sviluppo neurologico nei bambini probabilmente rimane basso", ha sottolineato Roy Perlis, tra gli autori dello studio. Resta inoltre da chiarire quanto e se le condizioni della fase iniziale della pandemia, incluse le varianti allora circolanti, possano aver influito sui risultati. In ogni caso, "la consapevolezza dei genitori della possibilità di esiti avversi sullo sviluppo neurologico infantile dopo il Covid-19 in gravidanza è fondamentale. Comprendendo i rischi, i genitori possono fare in modo che i loro figli abbiano un'adeguata valutazione e supporto", ha dichiarato la prima autrice dello studio Lydia Shook. "Questi dati supportano l'importanza di cercare di prevenire l'infezione da Covid-19 in gravidanza e sono particolarmente rilevanti in un momento in cui la fiducia del pubblico nei vaccini sta venendo meno", ha concluso Edlow.