Giornata dell'alimentazione, fame acuta per 140 milioni di persone nel mondo

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Nell’ultimo anno guerre e conflitti armati hanno innescato 20 crisi alimentari e gettato in condizioni di fame acuta 140 milioni di persone , un numero equivalente a oltre il doppio dell’intera popolazione italiana. CESVI presenta la 20esima edizione italiana dell’Indice Globale della Fame: situazione allarmante in 7 Paesi e grave in 3. A Gaza è carestia

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Il 16 ottobre si festeggia in tutto il mondo la Giornata dell'alimentazione giunta alla sua ottantesima edizione. Nell’ultimo anno guerre e conflitti armati hanno innescato 20 crisi alimentari e gettato in condizioni di fame acuta 140 milioni di persone , un numero equivalente a oltre il doppio dell’intera popolazione italiana. In diversi contesti, la fame non è stata soltanto una conseguenza “collaterale” della violenza armata, ma è stata deliberatamente inflitta attraverso assedi, blocchi degli aiuti e distruzione delle infrastrutture agricole, ovvero utilizzata come una vera e propria arma di guerra. Gaza è l’esempio più emblematico: negli ultimi due anni il Ministero della Salute locale (MoH) ha documentato 461 decessi correlati alla malnutrizione (oltre 270 solo nel 2025), tra cui 157 minori. Attualmente 320mila bambini sotto i 5 anni a rischio di malnutrizione acuta e oltre 20mila persone sono rimaste uccise (2.580) o ferite (18.930) nel tentativo di procurarsi del cibo e accedere agli aiuti. Sono dati che emergono dall’Indice Globale della Fame 2025 (Global Hunger Index – GHI), tra i principali rapporti internazionali sulla misurazione della fame nel mondo, curato da CESVI per l’edizione italiana e redatto da Welthungerhilfe (WHH), Concern Worldwide e Institute for International Law of Peace and Armed Conflict (IFHV). Il rapporto evidenzia che, attualmente, sono oltre 40 i Paesi del mondo, che stanno fronteggiando livelli di fame grave e allarmante. "Gli scenari dei conflitti attuali hanno fatto riemergere l'uso del cibo come arma da guerra. Una crudele strategia che condanna uomini, donne e bambini alla fame. Non possiamo continuare così, occorre porre rimedio a questo scandalo", ha detto stamattina papa Leone XIV nel suo discorso alla sede della Fao, a Roma.

A Gaza è carestia dopo due anni di conflitto

A Gaza è in corso una drammatica carestia, già attestata nel Governatorato di Gaza. Secondo le proiezioni, nei prossimi mesi quasi un terzo della popolazione – circa 641 mila persone  – si troverà in condizione di catastrofe, mentre 1,14 milioni di individui saranno in emergenza. Dalla metà di marzo, oltre 1,2 milioni di persone sono state sfollate, gli aiuti, risultano ancora gravemente insufficienti e fortemente limitati e i prezzi dei beni di prima necessità sono esplosi (+3.400% per la farina). La malnutrizione infantile è aumentata rapidamente: nel corso dell’estate 2025 sono stati individuati tra i bambini con meno di 5 anni ben 28 mila casi di malnutrizione acuta, un numero più alto delle diagnosi totali dei sei mesi precedenti (da gennaio a giugno 2025 registrati 23mila casi). Oltre 55mila donne in gravidanza o in allattamento e 25mila neonati necessitano urgentemente di supporto nutrizionale e la produzione alimentare locale è crollata: oltre il 98 per cento dei terreni coltivabili è danneggiato o inaccessibile la distruzione delle infrastrutture agricole, la presenza diffusa di ordigni inesplosi e il collasso dei servizi idrici, sanitari e di salute pubblica renderanno la ripresa estremamente lunga, e i mezzi di sussistenza e la nutrizione saranno in pericolo ancora per anni.

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