Quanti "anni in salute" si possono aspettare i cittadini dei Paesi Ue?

Nell’ultimo secolo l’aspettativa di vita è cresciuta in modo significativo in tutto il mondo. Ma come sono vissuti gli anni di vita guadagnati grazie all’aumento della longevità? A offrire una risposta, almeno per quanto riguarda l’Europa, è un dato poco noto ma molto utile fornito da Eurostat: l’aspettativa di vita in buona salute alla nascita, chiamata anche “aspettativa di vita senza disabilità”. Nel 2023, in media, i cittadini dell’Unione europea potevano aspettarsi di vivere in buona salute per 63,1 anni, a fronte di un’aspettativa di vita di 81,4 anni. Per le donne, l’aspettativa di vita in salute è di 63,3 anni, mentre per gli uomini 62,8: un divario molto basso se comparato a quello relativo alla speranza di vita totale, che per le donne è di 84 anni e per gli uomini 78,7. Risultato: il vantaggio femminile per quanto riguarda gli anni in buona salute è minimo , mentre quello sulla durata della vita è ampio . In sostanza, le donne vivono mediamente più a lungo ma con più anni segnati da limitazioni o disabilità, mentre gli uomini, pur avendo una vita più breve, trascorrono una quota maggiore di essa in buona salute . Ci sono però marcate differenze tra i paesi dell’Ue. Per le donne, l’aspettativa di vita totale oscilla da 79,7 anni in Bulgaria a 86,7 in Spagna, per gli uomini, da 70,5 in Lettonia a 81,7 in Svezia. Ma il divario è ancora più ampio se guardiamo agli anni in buona salute: tra le donne si va da 54,3 anni in Lettonia a 71,1 a Malta, tra gli uomini da 51,2 in Lettonia a 71,7 a Malta. Ciò indica che le disparità nella qualità della vita o legate alla sanità sono più ampie rispetto a quelle relative alla longevità pura. Anche il divario di genere per quanto riguarda gli anni in buona salute varia molto a seconda del paese. In 17 stati membri le donne godono di più anni in buona salute degli uomini, ma la differenza è quasi sempre minima: lo scarto supera i tre anni in favore delle donne solo in Bulgaria, Slovenia, Lituania, Estonia e Lettonia. L’eccezione sono i Paesi Bassi, dove il vantaggio di oltre tre anni è per gli uomini. Anche la “quota” di vita trascorsa senza limitazioni cambia sensibilmente: tra le donne si va dal 66,2% in Danimarca all’89,1% in Bulgaria; tra gli uomini dal 71,3% in Danimarca al 92,1% in Bulgaria. Bisogna fare però attenzione: percentuali più alte non significano automaticamente più anni sani in assoluto, perché contano anche gli anni totali vissuti. Italia in cima alle classifiche Per una volta, come si vede dai grafici qui sopra, i dati italiano sono tra i più alti d’Europa. Per quanto riguarda l’aspettativa di anni in buona salute alla nascita, il nostro paese si piazza al secondo posto a livello europeo con un dato medio di 69,1 anni, che si abbassa leggermente a 68,5 anni per gli uomini e si alza a 69,6 anni per le donne. L’aspettativa di vita totale in Italia ammonta a 83,5 anni , dunque la quota di anni di vita in buona salute in relazione all'aspettativa di vita totale ammonta all’82,8% , il quarto dato più alto d’Europa. In Spagna, l’unico paese europeo con l’aspettativa di vita più alta dell’Italia, questo dato ammonta solo al 73,9% : ciò significa che in Italia non solo si vive molto a lungo, ma si vive molto a lungo in buona salute; molto di più rispetto ad altri paesi dove la speranza di vita è molto alta – proprio come la Spagna – ma non lo è altrettanto l’aspettativa di vita in buona salute.

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Gianluca De Feo