Comitato vaccini, Gimbe: "Nominati due no-vax, grave irresponsabilità"
Salute e BenessereLa nomina dei nuovi membri del comitato nazionale vaccini (Nitag) da parte del ministro Schillaci ha suscitato critiche per la presenza di due medici noti per posizioni scettiche sui vaccini. La Fondazione Gimbe parla di "atto grave", mentre l'infettivologo Bassetti chiede trasparenza sui criteri di selezione. Anche Italia Viva contesta la scelta, definendola un segnale verso l’area no-vax
La nomina dei componenti del nuovo Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) da parte del ministro della Salute Orazio Schillaci ha suscitato alcune perplessità, in particolare per la presenza di due membri che in passato hanno espresso posizioni critiche nei confronti dei vaccini. Tra le voci che hanno criticato la composizione del comitato, anche quella della Fondazione Gimbe. Il presidente Nino Cartabellotta ha scritto in un post su X: "Il ministro Schillaci nomina 2 #novax nel comitato vaccini nazionale. Atto di grave irresponsabilità politica e professionale che annienta la credibilità delle istituzioni, svilisce la scienza e legittima la disinformazione. Atto di mera obbedienza politica".
Critiche sono arrivate anche dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. “Non possiamo esimerci dall’esprimere profonda contrarietà e sconcerto per la decisione di includere tra i membri del Comitato due esponenti notoriamente legati a posizioni antiscientifiche rispetto ai vaccini”, ha affermato il presidente Enrico Di Rosa.
Composizione e funzione del nuovo Nitag
Il decreto firmato dal ministro Orazio Schillaci ha istituito il nuovo Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag), organismo che ha il compito di fornire indicazioni scientifiche utili a supportare le decisioni politiche in materia di vaccinazione. Il Nitag è composto 22 esperti provenienti da ambiti istituzionali, accademici e scientifici ed è presieduto da Roberto Parrella, presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali). Il Nitag, che subentra a quello precedentemente guidato da Carlo Signorelli, “predispone un compendio scientifico per la stesura di una proposta di Piano nazionale triennale di vaccinazione, tenendo conto anche degli effetti della pandemia di Covid-19 rispetto all'intero impianto di prevenzione vaccinale a livello globale", si legge nel decreto. A generare discussione è stata in particolare la presenza nel comitato di due membri, Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, noti per le loro posizioni critiche nei confronti delle politiche vaccinali, spesso rilanciate dagli ambienti no-vax, espresse prima e durante la pandemia da Covid-19.
Bassetti: “Quali i criteri di nomina?"
Sulla questione è intervenuto anche l’infettivologo Matteo Bassetti, che ha chiesto trasparenza sui criteri adottati per la selezione dei membri del comitato: "Siamo sicuri che tutti gli esperti nominati siano a favore delle politiche vaccinali e abbiano un adeguato background?". "Io stimo il ministro della Salute Orazio Schillaci, ma c'è un problema: non conosciamo i criteri di scelta e nomina dei 22 componenti del Nitag - il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni - sono oggettivi? O soggettivi? Sono stati esaminati i titoli e le pubblicazioni? O altri parametri? Io come cittadino e presidente di una comunità scientifica vorrei sapere quali sono stati i criteri di selezioni e quali saranno in futuro?”, ha dichiarato all’Adnkronos Salute.
Il commento di Italia Viva
Sulle nomine si è mossa anche la politica. "Le scelte del ministro Schillaci rispetto al Nitag, l'organismo chiamato a valutare le strategie vaccinali, superano l'immaginazione: ci ha piazzato due ultrà no-vax come Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite", ha riferito Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva. Il primo, ha ricordato, “si è spinto a collegare i vaccini alla possibilità di morire nella culla. Ovviamente, con il concorso dei “poteri forti””. “Il secondo si distinse durante il Covid per gli interventi televisivi in cui metteva in risalto i rischi a cui sarebbe andato incontro chi si vaccinava. Secondo lui, è molto meglio ricorrere all'omeopatia. Che senso può mai avere un simile sproposito? Semplice: da un lato Schillaci intende premiare con un incarico due figure di spicco del mondo no-vax. Dall'altro raccogliere consensi e rassicurare la galassia anti-vaccinista con il messaggio 'potete stare tranquilli, abbiamo messo due dei vostri a presidiare il campo, vaccinare gli italiani non sarà così facile'. In altri termini, tra la salute degli italiani e qualche voto in più, il ministro ha scelto qualche voto in più”, ha concluso il vice-presidente di Italia Viva.