Giornata delle persone con disabilità, i dati sull'occupazione in Italia

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L’International day of persons with disabilities promuove diritti e inclusione per le persone con disabilità. L’ingresso nel mondo del lavoro rimane una sfida complessa, e tra gli over 65, 14 su 100 non sono autonomi nelle attività quotidiane

 

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Ogni anno, il 3 dicembre si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità (International day of persons with disabilities). Istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite e sostenuta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), questa giornata mira a promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità, sensibilizzando l’opinione pubblica su temi cruciali che riguardano la loro vita politica, sociale, economica e culturale. Un’attenzione particolare viene rivolta all’inclusione lavorativa. Ma qual è il tema dell’edizione 2024 della Giornata e quali sono i dati sull’occupazione in Italia delle persone con disabilità?

Il tema della giornata 2024

Il tema dell’edizione 2024 della Giornata internazionale delle persone con disabilità è “Amplificare la leadership delle persone con disabilità per un futuro inclusivo e sostenibile". La leadership delle persone con disabilità è esemplificata dallo slogan del movimento globale per i diritti delle persone con disabilità "Niente su di noi senza di noi”, che sottolinea l’importanza di una partecipazione diretta e consapevole.

La situazione occupazionale in Italia

Secondo gli ultimi dati Istat, analizzati in un approfondimento realizzato dall’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo- Anffas Nazionale Aps (diffuso negli scorsi mesi in occasione della sigla dell’accordo con il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro per promuovere l’inclusione lavorativa), “l’ingresso al lavoro per questi cittadini resta ancora critico” sebbene “nell’ultimo decennio la quota di persone con disabilità che cercano o hanno un’occupazione sia passata dal 43,7% al 52,2%, grazie alla combinazione di politiche nazionali e regionali efficaci e di una cultura più inclusiva delle imprese”. Nello specifico, nel 2022, “su una popolazione di circa 3 milioni di persone con gravi disabilità solo il 33,5% (nella fascia d’età 15-64 anni) risulta occupata, contro il 60,2% delle persone senza limitazioni”. Nonostante i dati nazionali critici, l’Italia si distingue positivamente nel confronto europeo. Secondo Eurostat, come riporta l'Anffas Nazionale Aps, la Penisola è “il paese con il gap più basso d’Europa: il tasso di disoccupazione di chi ha disabilità non gravi è del 11,8% contro una media Ue del 17,3%”.

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Disabilità ed età avanzata: una sfida crescente

Un altro parametro da considerare è il legame tra disabilità e invecchiamento, una questione che diventa sempre più rilevante con l’aumento dell’età media della popolazione. Secondo i dati più recenti della sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto superiore di sanità, relativi al biennio 2022-2023, 14 persone su 100 over 65 non sono autonome nello svolgimento di attività quotidiane fondamentali come mangiare, vestirsi, lavarsi o spostarsi in casa. Questa percentuale aumenta con l’età, interessando dopo gli 85 anni ben 4 anziani su 10. Il carico di cura ricade principalmente sulle famiglie, più che su Asl e Comuni.
Oltre a crescere con l’età, la disabilità è più frequente tra le donne (17% contro il 10% degli uomini) e tra le persone socio-economicamente svantaggiate per difficoltà economiche o per bassa istruzione. La quasi totalità delle persone con disabilità (99%) riceve un supporto per le attività che non può svolgere autonomamente, ma la maggior parte di questo aiuto proviene dai familiari (95%), seguiti da badanti (37%), conoscenti (10%) e operatori socio-sanitari a domicilio (11%). Solo il 2% riceve assistenza presso un centro diurno, così come dalle associazioni di volontariato. Un ulteriore aspetto da considerare è che solo una persona su 4 con disabilità riceve un contributo economico per la condizione, come l’assegno di accompagnamento.

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