Sanità, dalla virologia alla radioterapia: le specializzazioni mediche "in estinzione"
Salute e BenessereIntroduzione
Sono almeno 12 le specializzazioni mediche che, secondo Anaao giovani, sono in via d'estinzione a causa della carenza di borse assegnate. Uno degli esempi riguarda virologi e microbiologi: nonostante la presenza in tv di queste figure professionali durante il Covid, solo 13 borse di specializzazione su 117 sono state coperte per il 2024. Altre branche stanno soffrendo: urgenza (304 assegnate, 716 no); patologia clinica e biochimica clinica (46 sì, 263 no); farmacologia e tossicologia clinica (20 sì, 99 no); radioterapia (31 sì, 139 no); medicina e cure palliative (37 sì, 133 no).
Per Anaao giovani, i risultati delle assegnazioni del concorso di specializzazione 2024 sono stati un "disastro annunciato". Su 15.256 contratti statali e regionali a bando, solo 11.392 (75%) è stato assegnato, "un numero destinato a diminuire a causa delle centinaia di mancate effettive immatricolazioni". Per questo si chiede "l'istituzione di un tavolo interministeriale con il mondo associativo, sindacale e accademico per rispondere rapidamente" a queste carenze
Quello che devi sapere
Specialità "in estinzione"
- Microbiologia e virologia, farmacologia e tossicologia clinica, ma anche medicina nucleare e radioterapia. E non solo. Sono 12 le specialità mediche che vedono posti in maggioranza vuoti nelle scuole di specializzazione, con almeno il 50% delle borse non assegnate. Branche che, secondo il sindacato dei medici ospedalieri Anaao, "andranno incontro a forti carenze al limite dell'estinzione"
Per approfondire: Pronto soccorso, c'è carenza di medici: la situazione
La carenza di virologi
- Come mostrano i dati forniti da Anaao all’Adnkronos Salute, uno degli esempi più clamorosi riguarda i microbiologi e virologi. Nonostante la grande presenza mediatica di questi specialisti durante la pandemia di Covid-19 e l'evidente importanza di tali figure in un’epoca di emergenze infettive, la loro presenza sarà sicuramene merce rara nel prossimo futuro. Questo perché solo 13 borse di specializzazione su 117 sono state coperte per il 2024: ben 104 non sono state assegnate
Le branche in sofferenza
- Ma microbiologia e virologia non è l’unica branca a soffrire carenze: un’altra particolarmente “sensibile” è l'emergenza urgenza, che vede 716 borse non attribuite contro 304 andate a buon fine. Nell’elenco a forte rischio carenza ci sono poi patologia clinica e biochimica clinica (46 borse assegnate contro 263 rimaste vuote); farmacologia e tossicologia clinica (20 assegnate, 99 no); radioterapia (31 assegnate, 139 no); medicina di comunità e cure primarie (25 contro 94); medicina e cure palliative (37 contro 133); statistica sanitaria e biometria (13 conto 37); medicina nucleare (25 contro 68); nefrologia (167 contro 189)
La via d'uscita
- "Davanti a questi dati incontrovertibili, l’unica soluzione è riformare la formazione medica, archiviando l’impianto attuale con un contratto di formazione-lavoro, istituendo i learning hospital, con specializzandi che hanno i diritti e i doveri dei dirigenti medici in un contratto incardinato all'interno del contratto nazionale, con retribuzione e responsabilità crescenti e con l'abolizione delle incompatibilità”, ha spiegato all'Adnkronos Salute Giammaria Liuzzi, responsabile nazionale Anaao giovani. “Si tratta di una soluzione che stranamente non comporta un aumento di spesa perché abolirebbe non il numero chiuso ma la figura dei gettonisti, costati all’erario pubblico ben 1,7 miliardi di euro dal 2019 al 2023”, ha aggiunto Liuzzi. Non solo: "Si dovrebbe evitare di bandire contratti in scuole in cui, qualsiasi siano le ragioni sottese, i contratti vengono abbandonati e/o non vengono attribuiti. In tal modo si potrebbe migliorare l’efficienza del sistema attuale, ma non si risolverebbe il problema alla radice"
I dati generali
- Oltre alle specializzazioni mediche “in estinzione”, l’associazione Als (Associazione liberi specializzandi) e il sindacato Anaao giovani hanno voluto fare un quadro più ampio della situazione. I risultati generali delle assegnazioni del concorso di specializzazione 2024 sono stati un "disastro annunciato", spiegano. Su 15.256 contratti statali e regionali a bando, solo 11.392 (75%) è stato assegnato, “numero destinato a diminuire vertiginosamente a causa delle centinaia di mancate effettive immatricolazioni”. Per questo Als e Anaao giovani si dichiarano "preoccupati e amareggiati" per questi dati, “già ampiamente previsti e denunciati in anticipo più riprese”
La medicina di emergenza
- Analizzando più nel dettaglio le 36 scuole di specializzazione di Medicina di emergenza, il dato è “impietoso”: su 1.020 contratti banditi, è stato assegnato solo il 30% (304 contratti). "A nulla è valsa la campagna-spot del ministero della Salute per sensibilizzare gli aspiranti specializzandi a scegliere medicina d’emergenza, una campagna ideata insieme ai professori universitari e non coinvolgendo le associazioni maggiormente rappresentative", spiegano i giovani medici
"Serve un tavolo interministeriale"
- "La domanda che deve essere posta a tutti coloro che si occupano di politica sanitaria è la seguente: come risolviamo la cronica e pericolosa carenza di medici in branche come la medicina d’emergenza?", si chiede Anaao giovani. "Questa domanda deve essere rivolta anche al mondo universitario-accademico: cosa risponderebbero? Che la formazione italiana è la migliore d’Europa, che i giovani medici pensano solo ai soldi e non alla vocazione, che sono fannulloni e che dovrebbero essere contenti a lavorare per 1300 euro netti al mese visto che ai loro tempi la specializzazione era gratis? Che occorre aumentare gli ingressi a medicina o peggio ancora andare oltre il numero chiuso? Occorre, pertanto, creare in tempi rapidi un tavolo interministeriale con il mondo associativo, sindacale e accademico per rispondere rapidamente a questa domanda e predisporre tutte le opportune azioni legislative per contrastare una carenza che si sta irrimediabilmente ripercuotendo sulla qualità dell’erogazione del nostro Ssn”
Il mini-gruppo al ministero
- "Da qualche mese è attivo - concludono i giovani medici - un minigruppo di lavoro composto da soli membri del ministero dell’Università: abbiamo seri dubbi, non ce ne vogliate, che il mondo accademico abbia la volontà di riformare pienamente se stesso e non potrà che proporre modifiche legislative non risolutive e addirittura dannose, come ad esempio una riforma dell’ingresso in scuola di specializzazione per ritornare al concorso locale dove la meritocrazia era una chimera”
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