Tumore al seno, un nuovo nanofarmaco potrebbe bloccare le metastasi. Lo studio sui topi
Salute e BenessereUna ricerca dell’Istituto superiore di sanità, in collaborazione con varie università italiane, ha dimostrato l’efficacia di un nuovo farmaco sperimentale nell’inibire la diffusione delle metastasi in un modello animale. Finanziato dalla Fondazione Airc, il progetto apre prospettive per trattamenti mirati
Nel campo della ricerca oncologica arriva una scoperta che potrebbe segnare un’importante svolta nel trattamento del cancro al seno: un nuovo farmaco sperimentale si è dimostrato in grado di inibire la diffusione delle metastasi in un modello animale. Il risultato è frutto di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Journal of Experimental & Clinical cancer Research e condotto da un gruppo di ricerca del dipartimento di oncologia e medicina molecolare dell’Istituto superiore di sanità, guidato da Ann Zeuner, in collaborazione con le Università di Siena e di Bologna e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano.
L’importanza di nuove terapie per il cancro metastatico
Per molte donne operate di cancro al seno, il rischio di una progressione metastatica rimane alto e può manifestarsi anche anni dopo la diagnosi iniziale. Solo in Italia, circa 37mila persone convivono con il cancro al seno metastatico. Un dato che evidenzia l'urgenza di sviluppare nuove terapie mirate. È proprio in questa direzione che si orienta la nuova ricerca italiana realizzata grazie ai finanziamenti della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.
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Lo studio nel dettaglio
Lo studio ha documentato l’efficacia di un nuovo farmaco sperimentale nell’inibire le metastasi di cancro al seno in topi geneticamente modificati.
“Il nostro team ha creato una nuova formulazione di un farmaco, la fenretinide, che in passato aveva mostrato una scarsa efficacia per problemi di scarso assorbimento”, ha riferito Ann Zeuner, coordinatrice dello studio insieme a Marta Baiocchi. Il nuovo farmaco, chiamato Bionanofenretinide “consiste in nanoparticelle che vengono efficacemente assorbite, riuscendo ad ottenere un effetto antitumorale particolarmente evidente nelle metastasi di tumore alla mammella del topo, in assenza di effetti collaterali”. Secondo Zeuner, i risultati ottenuti sul modello animale lasciano sperare che, in futuro, Bionanofenretinide possa essere impiegato nella terapia del cancro al seno umano, con l’obiettivo di prevenire la formazione di metastasi o rallentare la crescita di quelle già presenti.
Il ruolo della campagna Nastro Rosa di Airc
Individuare nuove terapie per il cancro metastatico della mammella è uno degli obiettivi della campagna Nastro Rosa di Airc. La Fondazione, grazie alle donazioni e al lavoro dei volontari, nel 2024 ha sostenuto con oltre 14 milioni di euro la ricerca sul tumore al seno attraverso il finanziamento di borse di studio e progetti. “Parallelamente alla ricerca di nuove terapie, è molto importante per le donne che hanno avuto un tumore al seno sottoporsi ai controlli periodici e attuare dei cambiamenti nello stile di vita. Alimentazione sana, attività fisica regolare e riduzione dello stress migliorano la qualità della vita e riducono il rischio che la malattia si possa ripresentare in futuro”, ha concluso Zeuner.
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