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Covid, con il Giubileo e la variante Xec cresce il rischio di contagi

Salute e Benessere

In occasione del grande evento arriveranno nella capitale italiana, e  non solo,  trenta milioni di persone.  Un piano di prevenzioni e interventi contro virus e infenzioni è stato organizzato dall'istituto per le Malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Secondo l'epidemiologo Massimo Ciccozzi. "Sarà necessario rimettersi le mascherine”

 

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l’ultima rilevazione fatta a fine settembre ha certificato che la nuova variante Covid Xec ha raddoppiato la propria diffusione nel corso delle ultime tre settimane, mentre a Roma e dintorni è previsto l’arrivo di 30 milioni di persone, in virtù del   Giubileo che si inaugurerà il prossimo dicembre, senza contare le consuete festività natalizie con gli spostamenti e gli assembramenti che comportano.

Il giubileo e l'emergenza Covid

Esiste quindi la possibilità che Giubileo si trasfiguri in una possibile emergenza Covid. A questo proposito l’Istituto per le Malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma (Inmi), a approntato un Piano per le emergenze: “Ora non siamo in allarme, il nostro è un Piano di attenzione e prevenzione - spiega Francesco Vairo, responsabile Seresmi -. In questo modo siamo pronti ad affrontare l’emergenza”.

Tuttavia, l’ipotesi che Giubileo coincida con un aumento di infezioni Covid preoccupa anche virologi ed epidemiologi. Tant’è che l'epidemiologo Massimo Ciccozzi, avvisa: “In previsione di un momento critico per la salute di tutti, com’è quello che potrebbe presentarsi con l’arrivo in massa di persone per il Giubileo, l’unica strategia da mettere in atto per difendere se stessi e gli altri dal possibile attacco Covid, è indossare la mascherina in ogni occasione di assembramento”.

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La situazione italia, tra decessi e contagi

La situazione contagi Covid in Italia rimane stabile, ma continuano a crescere i decessi e, in misura minore, i ricoveri. Secondo il monitoraggio settimanale effettuato dal ministero della Salute e Iss, sono 11.433 i nuovi casi della settimana, 400 in meno. Ma contemporaneamente si sono verificati 117 i decessi, contro i 100 della settimana precedente. L’occupazione dei posti letto in area medica è del 3,8% (2.355 ricoverati), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (3,5%). Come pure l’occupazione dei posti letto in Terapia intensiva: 1,0% (86 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (0,8%). L’indice di trasmissibilità (Rt) calcolato con dati aggiornati al 16 ottobre scorso e basato sui casi con ricovero ospedaliero, all’8 ottobre, è di 1,06 (1,00-1,13), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (Rt= 0,93). L’incidenza di casi Covid diagnosticati e segnalati nel periodo 10-16 ottobre è di 19 per 100.000 abitanti, stabile rispetto alla settimana precedente, quando erano 20.

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La variante Xec

Secondo l'ultimo bollettino pubblicato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) continua il calo della variante JN.1 che è stata a lungo dominante nei mesi scorsi; cresce la KP.3.1.1 mentre è entrata in scena la nuova variante Xec, classificata a fine settembre come variante sotto monitoraggio dall'Oms.  All'ultima rilevazione era ancora al 4,8%, ma ha raddoppiato la sua presenza in tre settimane. Quanto all'andamento dei contagi, cala dappertutto il tasso di positività dei tamponi. L'Oms, tuttavia, avverte: “Le tendenze nel numero di nuovi casi e decessi segnalati devono essere interpretate con cautela a causa della diminuzione dei test e del sequenziamento, insieme ai ritardi nelle segnalazioni in molti Paesi"