Introduzione
In Italia, in base all’ultimo bollettino della sorveglianza a cura dell'Istituto superiore di sanità, sono saliti a 572 i casi confermati di dengue dall’inizio dell’anno, di cui 130 autoctoni e 442 associati ai viaggi all'estero. Il focolaio di dimensioni maggiori, con 102 casi confermati di infezione, tutti sintomatici, è localizzato a Fano, comune della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche. In una nota diffusa il 2 ottobre, la Regione ha precisato che, nonostante il significativo numero di contagi, “non si sono verificati episodi gravi né decessi correlati”. La curva di incidenza, inoltre, “evidenzia una tendenza in chiaro decremento”, con un picco di casi registrato tra il 14 e il 17 settembre. La Regione rassicura “che la situazione è sotto controllo”, ma gli esperti raccomandano un intervento tempestivo per contenere il focolaio e impedirne l'ulteriore diffusione. Ma cos'è la dengue e come si trasmette? Ecco tutti i dettagli sui sintomi, sui casi registrati in Italia e sulle misure di sanità pubblica adottate nelle Marche per contenere il focolaio e prevenire la diffusione della malattia, trasmessa agli esseri umani tramite punture di zanzare.
Quello che devi sapere
I casi confermati in Italia: i focolai attivi
Dei 572 casi confermati in Italia dal primo gennaio al primo ottobre 2024, 442 sono associati a viaggi all'estero. L’età media di coloro che hanno contratto il virus è di 43 anni e si tratta per il 49% di individui di sesso maschile. Nessuno di questi è deceduto. Oltre al focolaio di Fano, secondo i dati comunicati dall’Iss, casi sporadici e focolai più limitati di infezione autoctona sono stati segnalati in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Abruzzo e Toscana. “Le indagini epidemiologiche in corso non hanno mostrato evidenze di collegamenti con i casi segnalati dalla Regione Marche”. Al momento della identificazione di tutti i casi autoctoni segnalati, sono state attivate le misure di controllo della zanzara vettore (del genere Aedes) e di prevenzione per garantire la sicurezza di trasfusioni e trapianti
Sintomi e diagnosi
L'infezione, come ricorda l'Iss, "può essere asintomatica in oltre il 50% dei casi” o manifestarsi “con febbre moderata, arrivando a forme più gravi nel 5% dei casi sintomatici”. In caso di sintomatologia, la malattia generalmente causa febbre entro 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, spesso con temperature elevate. La febbre può essere accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.
La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma la conferma di un'infezione avviene tramite esami di laboratorio. Effettuare il test, "anche nei casi asintomatici”, è importante" perché "una persona infetta se punta da una zanzara tigre può infettarla e questa, a sua volta, amplificare la trasmissione"
Come si trasmette
La dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Come sottolineato dall’Iss in una nota, il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri
Il maxi focolaio a Fano
Il focolaio di dimensioni maggiori, con 102 casi confermati di infezione, tutti sintomatici (e identificazione di virus di tipo 2), è localizzato a Fano. Come segnalato nell’ultimo bollettino Iss, nella settimana dal 25 settembre al 1 ottobre, rispetto alla precedente (18-24 settembre), “si osserva una diminuzione del 93% nel numero di casi segnalati per data di insorgenza dei sintomi. Questo segnale di riduzione significativa del numero di nuovi casi di infezione verrà verificato e confermato nelle prossime settimane".
35 ricoveri nelle Marche
Come sottolineato dalla Regione Marche nella nota del 2 ottobre, delle persone contagiate, 35 sono state ricoverate, principalmente come misura “precauzionale e per procedere più celermente agli accertamenti diagnostici”. La durata del ricovero non ha superato i 7 giorni per ciascun paziente
Andamento dei casi
Il primo caso di dengue a Fano “ha avuto l’inizio della sintomatologia il 15 agosto”, mentre “l’ultimo il 25 settembre”, si precisa nella nota. “La curva di incidenza, che mostra l’andamento dei casi nel tempo, evidenzia una tendenza in chiaro decremento, con un picco di casi rilevati, sempre come inizio della sintomatologia, tra il 14 ed il 17 settembre. Dal 23 settembre soltanto una persona ha avuto la diagnosi di dengue”. Come riferito dalla Regione, l’aumento dei casi rilevati nei giorni scorsi “è dovuto ad un allungamento dei tempi di diagnosi, in particolare per quelli diagnosticati a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità, ma come esordio dei sintomi si riferiscono ai giorni precedenti”
Periodo di incubazione
Riguardo alle caratteristiche della malattia, nella nota si ricorda che il periodo di incubazione, ossia il periodo che intercorre tra l’infezione e la comparsa dei primi sintomi, per la dengue è dai 3 ai 14 giorni, con un periodo medio di incubazione di 4-7 giorni. “La valutazione epidemiologica del focolaio si basa sui casi che sono stati diagnosticati come certi o probabili, registrati per la data di inizio sintomi, quindi presumibilmente dopo aver contratto l’infezione con puntura di zanzara 4-7 giorni prima”
Confronto tra esperti
Il 2 ottobre si è tenuto un confronto tra esperti regionali, dell’Ast di Pesaro Urbino, e rappresentanti del ministero della Salute. Durante l’incontro è stata confermata la validità delle misure adottate per contenere il focolaio. Tra queste misure figurano la disinfestazione dell'area, il monitoraggio continuo dei casi e interventi preventivi volti a limitare la diffusione della malattia. “Sono state messe in atto tutte le misure di sanità pubblica previste e continua la sorveglianza sanitaria”, ha sottolineato la Regione
Nelle farmacie il kit di protezione
Dal primo ottobre nelle farmacie comunali è in distribuzione il kit con 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro
Attivate misure di prevenzione a Fano
Per prevenire la malattia, che è trasmessa unicamente dalle zanzare, “sono state adottate tutte le misure di sanità pubblica previste”, ha riferito la Regione. Su indicazione del Dipartimento di prevenzione della Ast, il Comune di Fano “ha eseguito una disinfestazione su tutta l’area urbana e ha avviato un intervento per eliminare le larve”. Inoltre, è stata avviata una “campagna informativa per sensibilizzare la popolazione residente su come eliminare le zanzare nei giardini e nelle aree private: va eliminata l’acqua stagnante dei vasi e delle ciotole degli animali; è consigliato indossare maniche e pantaloni lunghi di colore chiaro, utilizzare le zanzariere alle finestre e usare repellenti efficaci. Sono state posizionate nel territorio alcune trappole per zanzare, utili per definire la consistenza della popolazione in grado di trasmettere il virus e l’eventuale infettività”. “Le zanzare catturate verranno analizzate dal laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche, specializzato nelle malattie trasmesse da vettori”
Bassetti: “Focolaio va arginato”
Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico S. Martino di Genova, ha sottolineato la necessità di contenere rapidamente il focolaio di dengue a Fano per evitare che si espanda ulteriormente. “Nella zona di Fano si sta verificando quello che sembra proprio essere un focolaio autoctono di dengue ed è evidente che con tutti i casi nel nostro Paese c'era da aspettarselo e l'avevamo anche preventivato. Dopo i focolai del 2023 eccoci di nuovo alle prese con la dengue importata e che poi si diffonde. Ora si deve passare alle vaccinazioni, perché un eventuale recidiva può diventare importante e poi si deve fare un lavoro certosino di sorveglianza dei contatti dei casi perché altrimenti il focolaio si allargherà ancora di più”, ha riferito all’Adnkronos Salute. "Le amministrazioni comunali non possono essere lasciare sole in questo lavoro di disinfestazione contro le zanzare va fatto un ragionamento più ampio con interventi strutturali anti-zanzare. Nel frattempo si deve affrontare questo focolaio arrivato a 102 contagi arginandolo altrimenti rischiamo una espansione sul territorio e oltre. Uno scenario che diventerebbe ancora più difficile da gestire”, ha concluso
Ciccozzi: "Zanzara tigre vettore efficace?"
L'epidemiologo Massimo Ciccozzi ha evidenziato come il clima mite di settembre e ottobre abbia favorito la persistenza della zanzara tigre, vettore occasionale della dengue, sul territorio di Fano. “A me fa riflettere che questa zanzara, che è un vettore occasione della dengue, a Fano ha portato tanti casi e se siamo di fronte a tutti contagi autoctoni c'è un problema non da poco. I tre fattori, clima mite, mancata disinfestazione e la presenza di tante zanzare tigre, hanno probabilmente permesso questo focolaio di Dengue di oltre 100 casi. A questo punto dobbiamo porci la domanda che se la zanzara tigre stia diventando un vettore efficace anche di questa malattia infettiva tropicale, la preoccupazione da un punto di vista sanitario potrebbe aumentare”, ha riferito all’Adnkronos Salute
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