Covid, con variante Xec picco di contagi in Veneto: "Usate le mascherine"
Salute e BenessereSi parla di quattro decessi e dieci ricoveri in terapia intensiva nella regione, e a un aumento preoccupante delle infezioni. Lo riporta il Corriere. Per gli esperti l'unica arma resta la vaccinazione
Il Sars-Cov2 ha ripreso a circolare con rinnovato vigore, stavolta con la nuova variante Xec. Il Veneto è la regione con l’incidenza più alta, con quattro decessi accertati e dieci ricoveri in terapia intensiva nell’ultima settimana, come riporta il Corriere.
Numeri
Dal 17 al 24 settembre la regione ha registrato quattro decessi e dieci ricoveri in terapia intensiva, oltre a un aumento preoccupante dei contagi. I nuovi casi sono 1.706, di cui 964 donne e 742 uomini. La maggior parte ha tra i 45 e i 64 anni. L’incidenza dei tamponi positivi ha raggiunto i 35 ogni 100mila abitanti, mentre la settimana precedente ammontavano a 24, come sottolinea il quotidiano. La media nazionale è ferma a 16, per questo il Veneto si attesta come la regione più colpita dalla Xec.
Sintomi
I sintomi sono sempre febbre, dolori muscolari, stanchezza, tosse, mal di gola. Ma “i contagi da Sars-Cov2 non sono mai finiti e riguardano anche gli asintomatici”, ha detto al Corriere il professor Vincenzo Baldo, docente ordinario di Igiene all’Università di Padova. Questi “possono rappresentare un pericolo per le persone fragili con cui vengono in contatto non sapendo di aver contratto il virus”. Sempre meno persone, infatti, ricorrono ai test dal medico o in farmacia. Ora preferiscono l’auto-test, oppure evitano di fare accertamenti.
Vaccinarsi resta l’unica arma
Secondo l’epidemiologo, come riporta il quotidiano, l’unica arma resta la vaccinazione, perché “con il passare del tempo è emersa sempre più chiaramente la capacità del virus di causare, in alcune persone, sintomi persistenti come affaticamento, difficoltà respiratorie, dolori muscolari e articolari, mal di testa, problemi di concentrazione e memoria e molti altri che rientrano appunto nel Long Covid e che peggiorano la qualità della vita”.