Sanità digitale, crescono le terapie guidate da software: dalla psichiatria all’oncologia
Salute e BenessereIntroduzione
Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Life Science Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, il 65% dei pazienti si dice interessato a utilizzare le terapie digitali guidate da software (DTx) e circa la metà dei medici specialisti sarebbe disposta a prescriverle.
In Italia però non esiste ancora una normativa di riferimento specifica: nel giugno 2023 è stata presentata una proposta di legge che ha l’obiettivo di definire ambiti d'uso per le DTx e istituire organi per la valutazione e il monitoraggio delle soluzioni.
"Negli ultimi anni abbiamo assistito all'estero allo sviluppo delle terapie digitali - ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci - Queste soluzioni al momento sono utilizzate in vari ambiti - quello psichiatrico ma anche in endocrinologia, reumatologia e oncologia - e analizzando le pipeline di sviluppo, sia in ambito farmacologico che nell'ambito di dispositivi medici, dobbiamo prepararci al futuro ingresso di queste innovazioni anche nel nostro mercato".
Quello che devi sapere
Nel mondo sono 93 le terapie digitali guidate da software
- A oggi nel mondo sono disponibili 93 terapie digitali guidate da software (DTx), e le aree maggiormente interessate sono psichiatria, endocrinologia, reumatologia e oncologia. Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Life Science Innovation della School of Management del Politecnico di Milano - in collaborazione con Alleanza Malattie Rare, Apmarr, Fand, FederAsma e Onconauti - il 65% dei pazienti si dice interessato a utilizzarle, in particolare se consentissero di migliorare lo stile di vita e lo stato di salute (77%) e di avere maggior consapevolezza della propria patologia (72%)
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Più dati per i medici
- Inoltre, emerge dalla ricerca, circa la metà dei medici specialisti sarebbe disposta a prescrivere terapie digitali, riconoscendo fra i principali benefici la possibilità di avere più dati a supporto sia della ricerca clinica (68%) che per prendere decisioni (65%)
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Pnrr e sanità digitale
- La sanità digitale è al centro di diversi interventi e investimenti nell'ambito del Pnrr e la spesa ad essa associata è cresciuta del 22% nel 2023 arrivando a quota 2,2 miliardi di euro, secondo una ricerca dell'Osservatorio sanità digitale del Politecnico di Milano. Ma per sanità e terapie digitali in Italia serve "un quadro di riferimento sul piano delle norme e delle procedure dal punto di vista scientifico e regolatorio", afferma Simona Loizzo, presidente dell'Intergruppo parlamentare terapie digitali e sanità digitale, in occasione degli Stati generali della sanità digitale a Milano
In Italia manca una normativa
- Nel nostro Paese infatti non esiste ancora una normativa di riferimento specifica: nel giugno 2023 è stata presentata una proposta di legge che ha l’obiettivo di definire ambiti d'uso per le DTx e istituire organi per la valutazione e il monitoraggio delle soluzioni
Schillaci: "Le opportunità che le tecnologie ci aprono sono molte"
- Per il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto all'evento, "l'innovazione è un fondamentale fattore di sviluppo del sistema sanitario. Con questo governo abbiamo voluto ridare un forte impulso alla digitalizzazione sanitaria, cui è destinato il 45% dei 15,65 miliardi di euro del Pnrr". "Le opportunità che le tecnologie ci aprono sono molte. La telemedicina, come i servizi di teleassistenza o il monitoraggio da remoto consentono un accesso facilitato alle cure, in particolare quelle domiciliari, riducendo gli accessi in ospedale e favorendo una presa in carico più veloce in caso di emergenza", ha aggiunto il ministro
Schillaci: "Servono attenzione e coraggio ma anche cautela"
- "Negli ultimi anni abbiamo assistito all'estero allo sviluppo delle terapie digitali. Queste soluzioni al momento sono utilizzate in vari ambiti - quello psichiatrico ma anche in endocrinologia, reumatologia e oncologia - e analizzando le pipeline di sviluppo, sia in ambito farmacologico che nell'ambito di dispositivi medici, dobbiamo prepararci al futuro ingresso di queste innovazioni anche nel nostro mercato". Verso "nuovi scenari", secondo Schillaci, servono "attenzione e coraggio ma anche la giusta cautela" e occorre "guardarli con un punto di riferimento che resta la solidità delle evidenze scientifiche. Qualsiasi nuovo strumento in campo sanitario deve essere sicuro, sottoposto a un rigoroso vaglio scientifico e inquadrato in confini certi a livello normativo", ha precisato
Schillaci: "Siamo già al lavoro sulle norme"
- "È importante la sensibilità sull'aspetto regolatorio dimostrata dall'Intergruppo, che ha presentato una proposta di legge per disegnare cornici in cui inquadrare le terapie digitali - ha detto ancora Schillaci - e che punta in particolare a definire gli ambiti d'uso di queste soluzioni e istituire gli organi per valutarle e monitorarle. Non posso che assicurare che si tratta un impegno comune, un impegno sul quale il ministero della Salute è già al lavoro"
Loizzo: "La politica intervenga per recuperare il ritardo"
- Per Loizzo, "ad oggi sanità digitale e terapie digitali mancano ancora di un quadro chiaro di riferimento sul piano delle norme e delle procedure dal punto di vista scientifico e regolatorio, è quindi compito della politica intervenire per recuperare il ritardo rispetto agli altri Paesi che già si stanno muovendo in modo organico"
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