Trasparenza nelle liste d'attesa, ecco le (poche) Regioni promosse. Male il Sud
Salute e BenessereIntroduzione
Puglia, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto e Provincia autonoma di Bolzano. Sono solo sei i territori promossi nella trasparenza e nella completezza delle informazioni relative ai tempi di attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali. È quanto emerge da uno studio della Fondazione Gimbe, in attesa dei dati ufficiali del ministero della Salute.
Si tratta di una prima istantanea relativa al monitoraggio ex ante dei tempi di attesa, che rileva in un determinato periodo la differenza in giorni tra data di prenotazione e data assegnata per l'erogazione della prestazione. "I tempi di attesa - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - sono oggi il sintomo più grave ed evidente della crisi organizzativa e professionale del Servizio sanitario nazionale", che "crea pesanti disagi per i pazienti, peggiora gli esiti di salute" e, in aggiunta, "fa lievitare la spesa privata".
Intanto, sul medesimo tema, è pronta la bozza del decreto attuativo del dl Liste d'attesa, in cui vengono fissate le linee guida per la costruzione della Piattaforma nazionale liste di attesa (Pnla), che servirà appunto a monitorare il rispetto dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.
Quello che devi sapere
La ricerca della fondazione Gimbe
- In vetta alla classifica della trasparenza e della completezza delle informazioni sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali ci sono cinque Regioni (Puglia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto) e una Provincia autonoma (Bolzano). È il risultato di un'analisi della Fondazione Gimbe presentata a Bari in occasione del Forum Mediterraneo Sanità
Per appronfondire:
In cosa consiste lo studio
- Come accennato, la ricerca si basa sulla completezza e sulla trasparenza delle informazioni presenti nei siti web di Regioni e Province autonome e sulla semplicità e accessibilità delle modalità di prenotazioni nei siti Cup regionali. Si tratta di una prima istantanea relativa al monitoraggio ex ante dei tempi di attesa, che rileva in un determinato periodo la differenza in giorni tra data di prenotazione e data assegnata per l'erogazione della prestazione
I dati presi in considerazione
- In attesa del monitoraggio ufficiale del ministero della Salute, dallo studio della Fondazione Gimbe emergono cinque Regioni e una Provincia autonoma significativamente promosse in completezza e trasparenza in base a tutti gli indicatori presi in considerazione (dati aggregati e delle singole Asl, numero prestazioni monitorate, tempo di attesa medio o mediano, classe di priorità, confronto tra le aziende sanitarie)
Le Regioni escluse dal monitoraggio
- Il Sud si rivela in difficoltà: la Puglia è l'unica Regione promossa nel Mezzogiorno. Sette, inoltre, le Regioni escluse dal monitoraggio: Basilicata, Campania, Lombardia (perché non dispongono di un portale unico con i dati del monitoraggio ex ante, ma rimandano ai siti delle singole Aziende sanitarie) e Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento e Sicilia (perché, pur avendo un portale regionale unico, per il monitoraggio ex ante riportano solo il dato storico, antecedente al 31 dicembre 2023)
Il commento di Cartabellotta /1
- "I tempi di attesa - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - sono oggi il sintomo più grave ed evidente della crisi organizzativa e professionale del Servizio sanitario nazionale. Questo crea pesanti disagi per i pazienti, peggiora gli esiti di salute e fa lievitare la spesa privata, che impoverisce le famiglie e può portare anche a rinunciare alle cure. Ma, paradossalmente, a fronte della rilevanza del problema, non esiste una rendicontazione pubblica completa e trasparente sui tempi di attesa"
Il commento di Cartabellotta /2
- "La trasparenza - continua Cartabellotta - è fondamentale per permettere ai cittadini di comprendere appieno la gestione della sanità nella propria Regione: dati chiari sui tempi di attesa, classi di priorità e confronti tra Aziende sanitarie sono elementi essenziali per facilitare scelte consapevoli e rafforzare la fiducia nei servizi offerti". E aggiunge: "È fondamentale che le modalità di prenotazione siano semplici e accessibili. Solo con una totale trasparenza e una maggiore accessibilità si può migliorare il rapporto tra cittadini e servizio sanitario, garantendo un accesso rapido e informato alle cure"
Il commento di Cartabellotta /3
- L'obiettivo dell'analisi, precisa infine il presidente della Fondazione Gimbe, "non è quello di creare una 'classifica' tra le Regioni, bensì di identificare le aree di miglioramento dei loro portali web con l'obiettivo di renderli davvero trasparenti e fruibili per i cittadini"
Verso la Piattaforma nazionale
- Nel frattempo, sul medesimo tema, è pronta la bozza del decreto attuativo del decreto legge Liste d'attesa in cui vengono fissate le linee guida per la costruzione della Piattaforma nazionale liste di attesa (Pnla), che servirà a monitorare il rispetto dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. Ma in cosa consiste?
L'interoperabilità dei Cup regionali
- Istituita presso l'Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), la Piattforma è finalizzata a realizzare l'interoperabilità con i Centri unici di prenotazione (Cup) relativi a ciascuna Regione e Provincia autonoma. Ecco quali sono gli elementi su cui si baserà il monitoraggio della Piattaforma
Il monitoraggio nazionale /1
- La piattaforma si propone di garantire a livello nazionale il monitoraggio relativo alla misurazione delle prestazioni in lista di attesa su tutto il territorio nazionale e alla disponibilità di agende sia in regime Ssn sia in regime Alpi (attività libero-professionale intramuraria). Si verificheranno inoltre i tempi di attesa in relazione alle classi di priorità e i percorsi di tutela previsti dal Piano nazionale governo liste di attesa, nonché l'appropriatezza e il rispetto dei criteri Rao (Raggruppamenti di attesa omogeni)
Il monitoraggio nazionale /2
- Le linee guida sottolineano inoltre che "possono fruire dei servizi erogati dalla Pnla i cittadini e le associazioni". Ossia "potranno accedere in maniera trasparente a dati in tempo reale sul monitoraggio e verificare gli indicatori predisposti per i tempi di attesa"
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- La ricerca della fondazione Gimbe
- In cosa consiste lo studio
- I dati presi in considerazione
- Le Regioni escluse dal monitoraggio
- Il commento di Cartabellotta /1
- Il commento di Cartabellotta /2
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- Verso la Piattaforma nazionale
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