Peste suina africana, i focolai in Italia: dalla Lombardia al Piemonte

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Nuovi casi sui cinghiali rilevati in Liguria e un nuovo focolaio in un allevamento in Piemonte. Le autorità hanno rafforzato le misure di biosicurezza per contenere il virus, innocuo per l'uomo ma letale per i suini

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Nelle ultime settimane la peste suina africana (Psa), una malattia virale infettiva che colpisce sia i suini domestici che quelli selvatici, è tornata a colpire gli allevamenti di diverse Regioni italiane. Dalla Lombardia, al Piemonte, fino alla Liguria sono diversi i focolai attualmente all’attenzione delle autorità competenti. Tant’è che il ministero della Salute ha rimodulato e aggiornato le misure di biosicurezza per gli allevamenti suinicoli italiani. Per il momento le infezioni sembrano essere sotto controllo, ma resta essenziale capire come il virus, innocuo per l'uomo, ma letale per i suini, sia tornato a diffondersi dopo i massicci abbattimenti di cinghiali selvatici, principali vettori d'infezione.

Nuovi casi in Liguria e Piemonte

L’ultimo bollettino dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, aggiornato al 25 agosto, segnala cinque nuovi casi di Psa, che portano il totale dei positivi nella sua area di competenza a 1.684. Nello specifico, in Liguria, sono state riscontrate quattro nuove positività sui cinghiali, che portano il totale dei casi nella Regione a 1.018. “I quattro positivi liguri sono stati rilevati tutti in provincia di Genova, due a Genova (261 casi totali), uno a Sant’Olcese (8), uno a Uscio (43)”, riporta il bollettino aggiornato. Mentre “nessun nuovo caso sui cinghiali è stato segnalato in Piemonte”. È stato però riscontrato un nuovo focolaio in un allevamento in territorio piemontese, in provincia di Vercelli, a Lignana, che si aggiunge ai tre casi precedenti segnalati in provincia di Novara, a Trecate (due) e Vinzaglio (uno). Il totale dei casi accertati in Piemonte sale così a 666. Conteggio che comprende i quattro focolai segnalati negli allevamenti suinicoli della Regione.

La situazione in Lombardia

L’attenzione rimane alta anche in Lombardia. Dopo la scoperta di due nuovi focolai nel Pavese, al confine con il Milanese, l’Ats di Milano negli scorsi giorni ha inserito in zona di sorveglianza da Psa il Comune di Melegnano e quelli vicini del Sud Milano di San Giuliano Milanese, Locate Triulzi, Pieve Emanuele, Basiglio, Carpiano, Casarile, Cerro al Lambro, Lacchiarella, Locate Triulzi, Opera, San Zenone al Lambro e Vizzolo Predabissi. "Al 99% chi porta in questi allevamenti l'infezione è l'uomo, dopo aver violato aspetti igienico sanitari ormai imposti”, ha sottolineato l'assessore all'Agricoltura Alessandro Beduschi.

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