Settimana della sclerosi multipla, in Italia 150mila pazienti, il picco è tra 20-30 anni
Salute e BenessereAd ammalarsi sono soprattutto le donne, il doppio rispetto agli uomini. I dati della Società Italiana di Neurologia su sintomi, diagnosi e cure: "Le prime fasi della malattia sono una finestra cruciale per prevenire o ritardare la progressione irreversibile della disabilità"
"All'improvviso la terra mi manca sotto i piedi", "è come se delle corde mi impedissero di muovermi", "mi sento la testa vuota". Sono questi alcuni dei sintomi di cui soffrono i pazienti di sclerosi multipla, utilizzati da PortrAlts, la campagna di sensibilizzazione sulla Sm, che di fatto segna l'inizio della Settimana nazionale della sclerosi multipla di Aism 2024.
La malattia neurodegenerativa nel nostro Paese riguarda circa 150mila persone, in particolare i giovani adulti, con un picco fra i 20 e i 30 anni. Ad ammalarsi sono soprattutto le donne: il doppio rispetto agli uomini.
Si tratta di dati forniti dalla Società italiana di neurologia (Sin) che, in occasione della Settimana mondiale della sclerosi multipla - al via oggi 27 maggio - evidenzia "i significativi progressi compiuti negli ultimi anni nella diagnosi e nel trattamento di questa malattia, grazie a un'evoluzione delle conoscenze scientifiche. Questi sviluppi stanno cambiando radicalmente l'approccio terapeutico, migliorando notevolmente la qualità della vita dei pazienti affetti da sclerosi multipla".
Come ridurre i danni celebrali
"Negli ultimi anni - spiega Claudio Gasperini, responsabile del Gruppo di studio sclerosi multipla della Sin - abbiamo assistito a un'importante implementazione di nuovi criteri diagnostici che permettono di ottenere una diagnosi precoce della sclerosi multipla fin dall'esordio clinico nella maggioranza dei paziente".
Un'evoluzione che consente di intervenire tempestivamente, aumentando le possibilità di gestione efficace della malattia. "Parallelamente- ha continuato Gasperini-l'utilizzo di tecniche avanzate di risonanza magnetica ha fornito nuove evidenze sulla precocità del danno neurodegenerativo causato dalla sclerosi multipla. Queste tecniche avanzate permettono di individuare con maggiore precisione i danni iniziali, facilitando interventi terapeutici tempestivi e mirati".
Lo studioso ha sottolineato poi anche il progresso rappresentanto dalla sempre crescente disponibilità di farmaci ad alta efficacia nella cura della sclerosi multipla. "La maturata esperienza, condivisa all'interno del network italiano dei centri di sclerosi multipla, sull'uso di questi farmaci, ha dimostrato che il trattamento precoce con farmaci ad alta efficacia può cambiare la storia naturale della malattia", ha detto il ricercatore che poi ha continuato: "numerosi studi pubblicati negli ultimi anni dimostrano che tali trattamenti possono prevenire la progressione della malattia e, di conseguenza, ridurre l'accumulo di disabilità".
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"Farmaci più efficaci con una diagnosi tempestiva"
"E' oggi universalmente riconosciuta dalla comunità neurologica l'importanza di intervenire sulla malattia il più precocemente possibile, con i farmaci più efficaci per prevenire il danno neurodegenerativo - commenta Alessandro Padovani, presidente della Sin - Le prime fasi della sclerosi multipla rappresentano una finestra terapeutica cruciale per ritardare o prevenire la progressione irreversibile della disabilità, la quale è responsabile degli alti costi sociali associati alla sclerosi multipla". L'utilzzazione dei farmaci ad alta efficacia,quindi, correlata ad una diagnosi preococe della malattia, "porterebbe nel tempo a un riduzione dei costi
in ultima istanza, oltre che a un miglioramento della qualità di vita delle persone con la malattia dei propri caregivers", ha spiegato Padovani.
In Italia, ricorda la Sin, la cura della sclerosi multipla è affidata a circa 240 centri specializzati e distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Questi centri operano seguendo un modello organizzativo progettato per implementare efficacemente le linee di indirizzo del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) nazionale.
Inoltre, conclude la Società italiana di neurologia, il Registro italiano sclerosi multipla sta facendo un prezioso lavoro di raccolta dati tra i pazienti che permetterà di migliorare le conoscenze sulla malattia, con benefici futuri per tutte le persone che hanno una diagnosi certa o possibile di sclerosi multipla.