L'emicrania colpisce le donne tre volte di più degli uomini

Salute e Benessere

Si tratta della terza malattia più frequente e della seconda più disabilitante al mondo: ne soffre il 14% della popolazione

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L'emicrania è la terza malattia più frequente e la seconda più disabilitante del genere umano: ne soffre il 14% della popolazione mondiale. Colpisce prevalentemente le donne, che ne sono affette tre volte in più degli uomini, seguendo l'andamento delle fluttuazioni ormonali. E' quanto emerge dall'attività di un gruppo di lavoro composto da Fondazione Onda e Anircef - Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee, finalizzato a sviluppare un nuovo modello di gestione delle pazienti con emicrania.

Il percorso terapeutico

Sono ancora molte infatti le criticità nella gestione delle pazienti con questa malattia, in particolare la mancanza di un approccio multi e interdisciplinare, di riferimenti medici a livello territoriale, di percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali che tengano conto delle peculiarità dei cicli vitali femminili e di alcuni aspetti specifici relativi al genere. L'obiettivo è garantire una più rapida ed efficace presa in carico multidisciplinare attraverso la collaborazione sinergica degli specialisti coinvolti nel percorso di cura.

20061107 - PONTEDERA (PISA ) - HTH - MEDICINA: ITALIANI SCOPRONO PORZIONE DNA CHE CAUSA EMICRANIA. In questa foto d'archivio del 7 novembre 2006, una donna si tocca la fronte con la mano mentre soffre di emicrania. Lungo il filo del Dna c'e' un frammento che potrebbe essere responsabile degli attacchi di emicrania, e della trasmissione della malattia di genitore in figlio. E questo frammento, un 'locus genico', e' una scoperta tutta italiana, ancora in via di pubblicazione ma che potrebbe rivoluzionare il modo di curare una patologia che solo in Italia colpisce da 6 a 8 milioni di persone. ANSA/FRANCO SILVI/DC

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Le dichiarazioni

"Il progetto rappresenta un altro importante passo nel nostro impegno a tutela della salute, in particolare delle donne", ha dichiarato Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda, presentanto presso la Camera dei Deputati i risultati preliminari del gruppo di lavoro. "Ci auguriamo che l'esperienza di questo gruppo di lavoro possa portare all'elaborazione di un modello bio-psico-sociale di gestione delle donne con emicrania - ha aggiunto - tenendo conto di tutte le specificità delle fasi di vita femminili, partendo dalla pre-adolescenza per poi arrivare alla menopausa".

E' boom delle diagnosi di depressione che fanno impennare anche consumo di farmaci antidepressivi: sono triplicati i casi trattati in USA tra 1987-1997 e cosi l'uso di antidepressivi. Ma il mondo non Ë sempre pi˘ depresso, come tanti dati epidemiologici, spesso confusi, vogliono farlo apparire: molti di quei casi 'bollati' come depressione potrebbero in realt‡ essere non altro che condizioni momentanee di tristezza, pessimismo dovute a situazioni e/o all'indole individuale. Siamo di fronte a una "pandemia" fittizia di depressione, spiega lo psichiatra Paolo Cioni, responsabile di un servizio di salute mentale presso la ASL e docente alla Scuola di Specializzazione in Psichiatria di Firenze in occasione del Convegno 'Ai confini della mente e oltre' oggi a Milano, dovuta soprattutto a criteri diagnostici ancora troppo vaghi che possono far rientrare in una diagnosi di depressione anche stati d'animo di per sÈ non patologici. Eppure, spiega Cioni, oggi potremmo avvalerci di metodi diagnostici pi˘ obiettivi, indici psicofisiologici per la validazione del quadro clinico di depressione come la presenza di profonde alterazioni della qualit‡ del sonno, rilevabili con un elettronecefalogramma (EEG). 
ANSA/LUCIANO DEL CASTILLO

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