La conferma arriva grazie ai dati del bollettino del sistema “RespiVirNet”, curato dall’Istituto Superiore di Sanità. Resta comunque “fortemente probabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole”. Lo ha riferito Anna Teresa Palamara, a capo del dipartimento delle Malattie Infettive dell’Iss
La stagione influenzale ha superato il picco e il numero di casi totali è iniziato a diminuire. Lo segnala il bollettino del sistema “RespiVirNet” curato dall’Istituto Superiore di Sanità secondo cui nel corso della prima settimana del 2024 sono state quasi 980mila le sindromi simil-influenzali, circa 100mila in meno rispetto ad una settimana prima, momento nel quale era stato registrato il massimo stagionale con un'incidenza di 18,3 casi ogni 1.000 abitanti, valore tra l’altro mai raggiunto nelle stagioni precedenti. “Anche se è sempre difficile fare previsioni sull’andamento della stagione, un calo così netto fa pensare che il picco sia stato raggiunto”, ha spiegato Antonino Bella, responsabile della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet e curatore del bollettino epidemiologico. “Sono comunque possibili oscillazioni al rialzo, soprattutto nei bambini, favorite dalla riapertura delle scuole”.
La circolazione resta sostenuta nelle prossime settimane
“Sia i dati epidemiologici che microbiologici sembrano indicare che stiamo superando il picco, anche se è fortemente probabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole”, ha confermato anche Anna Teresa Palamara, a capo del dipartimento delle Malattie Infettive dell’Iss. Per questo motivo, ha continuato, “continuiamo a raccomandare le vaccinazioni per le persone più a rischio, ancora utili in vista della coda della stagione che durerà ancora diverse settimane, e una sana prudenza nei comportamenti”, Inoltre, ha spiegato, “resta valida la raccomandazione di non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al Pronto soccorso solo se strettamente necessario”, ha concluso.