Covid, dalla variante Pirola alla Eris: quali sono i sintomi e cosa fare se contagiati
Come ha dichiarato l’Oms, i casi di coronavirus sono in costante aumento su scala globale, soprattutto la variante Pirola e tutta la sua “famiglia”. Massima attenzione a sintomi come tosse persistente, febbre, mal di gola o mal di testa. Tra i consigli ancora validi ci sono la massima cura dell’igiene delle mani; evitare spazi affollati e restare a casa se sintomatici
- Il Covid, nella variante Pirola (BA.2.86) così come la sua “famiglia”, è in “costante aumento” a livello globale. A segnalarlo è l'Organizzazione mondiale della sanità, dopo l'ultima riunione del Gruppo consultivo tecnico sulla composizione del vaccino Covid. Due varianti strettamente correlate, EG.5 (o Eris) e HV.1, attualmente comprendono quasi la metà dei casi di infezioni negli Stati Uniti ed è in aumento anche JN.1, discendente diretto di Pirola e ultima tassello del quadro
- “La quota di BA.2.86 e dei suoi lignaggi discendenti, compreso JN.1, è in costante aumento. Al 2 dicembre BA.2.86 e i suoi lignaggi discendenti, incluso JN.1, rappresentavano il 17% delle sequenze disponibili in Gisaid, oltre la metà delle quali erano JN.1”, ha dichiarato l’Oms in una nota. "La variante di interesse BA.2.86, il cui primo campione è stato raccolto nel luglio 2023 presenta 36 sostituzioni di aminoacidi rispetto a XBB.1.5, anche in siti antigenici chiave nella proteina Spike”, ha ricordato l’Organizzazione
- Come ha dichiarato il virologo Fabrizio Pregliasco al sito Affaritaliani.it, “la crescita dei contagi da Covid continuerà per almeno tre settimane e ai primi di gennaio avremo probabilmente il picco con 400-500 morti alla settimana”
- “Ormai questo virus ci ha abituato al fatto che ogni 4-5 mesi muta e diventa sempre più contagioso schivando le difese immunitarie. Ora abbiamo due varianti della Omicron, la Eris, molto presente e la JN.1, che sta salendo parecchio. Abbiamo 300 morti da Covid la settimana, il 2-3% in terapia intensiva e il 9% ricoverati in reparto di cui ben il 30% solo a causa del Covid con sintomi a livello polmonare. Questo virus schiva l'immunità ibrida che abbiamo più o meno tutti: dopo 6 mesi è facilissimo reinfettarsi”, ha detto Pregliasco
- Ci sono poi altri fattori da considerare secondo Pregliasco. “C'è anche l'influenza che sta salendo parecchio in numero di casi, soprattutto la A/H1N1, ma per l'influenza si muore meno. Bisogna proteggere anziani e fragili e purtroppo pochissimi si vaccinano. Vanno fatti anche i tamponi e avere buon senso se si è a contatto con gli anziani. Il Covid in molti casi è asintomatico e per questo si sta di nuovo diffondendo moltissimo. In molte regioni vaccinarsi non è semplice, anche se ora, in ritardo, vogliono fare degli open-day”
- Come testimoniano i dati dei Centri di controllo delle malattie, HV.1 a fine settembre è passata in due settimane dal 7% al 12.9%. Una crescita che non sembra destinata a fermarsi, come testimoniato dal tracciamento delle varianti di settembre e anche dai dati degli ultimi giorni, nei quali la variante la variante ha già superato Eris (EG.5) e Fornax (FL.1.5.1) e potrebbe presto diventare dominante
- Più che il rischio conferito da ogni singola variante, è il rapido tasso di evoluzione del virus a preoccupare. "Nessuna singola variante ha avuto un impatto così significativo, bensì l'accumulo complessivo di queste mutazioni", ha affermato Trevor Bedford, professore nella divisione vaccini e malattie infettive presso il Fred Hutchinson Cancer Center
- Ma quali sono i sintomi della variante Pirola? È necessario fare attenzione a sintomi come tosse persistente; temperatura elevata; febbre e brividi; perdita o alterazione del normale senso del gusto o dell'olfatto; fiato corto; stanchezza improvvisa e mancanza di energia; dolori muscolari o dolori non dovuti all'esercizio fisico; mancanza di appetito; mal di testa insolito o più duraturo del solito; mal di gola e naso chiuso o che cola; diarrea; malessere diffuso
- Sono invece molto diversi i sintomi della variante Eris, che a volte presentano caratteristiche molto diverse: c'è chi ha febbre alta per giorni e chi invece solo per poche ore. I sintomi comuni includono: febbre; tosse e affaticamento; naso che cola; mal di testa e dolori muscolari
- Nel caso della variante JN.1, i soggetti contagiati manifestano soprattutto sintomi correlati alla gola, tra cui faringite persistente. Stando al monitoraggio condotto da Zoe Health Study (un progetto di ricerca sanitaria della società britannica Zoe Limited) il sintomo più comune di questa nuova variante sembra essere il mal di gola. È bene quindi prestare attenzione a tali sintomi, anche in assenza di febbre. Altri elementi sono associati alla faringite e includono congestione nasale, tosse persistente e mal di testa
- La variante Hv.1, stando alle ultime rilevazioni degli esperti, causerebbe generalmente gli stessi sintomi di Omicron o Pirola, ossia febbre e brividi, tosse, stanchezza, mancanza di respiro o difficoltà a respirare, dolore muscolare, mal di testa, perdita del gusto oppure dell'olfatto, congestione nasale e diarrea
- E se si dovesse essere contagiati? Le persone che risultano positive ad un tampone molecolare o antigenico per Sars-CoV-2, secondo la circolare del ministero della Salute dello scorso 11 agosto non sono più tenute alla misura dell’isolamento. Ma ci sono alcuni consigli da rispettare come evitare ambienti affollati; restare a casa se sintomatici; informare le persone fragili di positività; curare l’igiene delle mani e informare il proprio medico se si rientra tra le categorie più a rischio