La Lombardia, con 86 contagi e il Lazio, con 60, sono le regioni più colpite. La causa dell'aumento delle infezioni "è certamente climatica, nel senso che questo caldo, che è continuato ad ottobre con picchi da record, contribuisce a mantenere le zanzare nelle nostre case”, ha detto Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale Policlinico San Martino di Genova
Aumentano ancora i casi di Dengue in Italia, che passano dai 249 della scorsa settimana a 261. È quanto emerge dal bollettino sulla febbre Dengue, aggiornato al 10 ottobre, dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
I contagi in Italia
Su 261 i casi autoctoni, cioè trasmessi localmente in Italia, salgono a 49 (contro i 42 precedenti). Sono riferiti a tre episodi di trasmissione, non collegati tra loro, in provincia di Lodi (28 casi confermati), in provincia di Latina (2 casi) e in provincia di Roma (18 contagi con esposizioni in diverse parti della città metropolitana e 1 caso ad Anzio, per cui sono in corso indagini per verificare eventuali collegamenti epidemiologici). Tutti i casi di cui è noto l’esito sono guariti o in via di miglioramento, fa sapere l'Iss.
La Lombardia, con 86 contagi e il Lazio, con 60, sono le regioni più colpite dalla febbre Dengue. L'età media dei pazienti è 36 anni e il 55% è maschio. Si nota però come, rispetto alle scorse settimane, in altre regioni si sono manifestati nuovi casi: uno in Sicilia, uno nelle Marche e un altro in Liguria.
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Bassetti: “Aumento legato al clima”
La causa del lento ma continuo aumento dei casi di infezione da virus Dengue "è certamente climatica, nel senso che questo caldo, che è continuato ad ottobre con picchi da record, contribuisce a mantenere le zanzare nelle nostre case. Lo vediamo tutti – ha detto Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale Policlinico San Martino di Genova – La zanzara tigre sopravvive più a lungo e la Dengue sta diventando un problema italiano. Non credo che questo serbatoio si esaurirà così facilmente, poiché questi quasi 50 casi autoctoni ci dicono che la Dengue oggi si sta riproducendo nelle zanzare che vivono in Italia. Cosa che non avevamo mai visto in passato, soprattutto perché non c'è più solo l'area di Lodi ma altre zone. Quindi il virus sta 'lavorando' in luoghi differenti", ha aggiunto Bassetti.
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“Usare protezioni e informare i medici”
"Il messaggio che dobbiamo dare è di stare attenti e usare insetticidi e le modalità di protezione note ma vanno informati anche i medici perché con questi numeri dobbiamo iniziare a cercare gli anticorpi della Dengue non solo chi arriva da aree tropicali ma anche in chi vive in Italia", suggerisce l'infettivologo. "Questo quando ci sono i sintomi classici: dolore alle ossa, dolore ai bulbi oculari, dolore alle articolazioni; febbre, rush cutanei. Più che allarmare gli italiani è giusto dire ai medici di famiglia di essere attenti nel verificare per bene", ha concluso Bassetti.