Scabbia, aumento dei casi in Italia: è favorita da scarsa igiene e vita in comunità

Salute e Benessere

È contagiosa ma resta una patologia banale per la quale si dispone di farmaci efficaci e a basso costo. Il colpevole è un acaro parassita, lo Sarcoptes scabiei

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Il caso di scabbia segnalato in una scuola elementare di Riccione ha fatto riaccendere i riflettori su questa malattia che, secondo quanto riporta il ministero della Salute, ha visto un aumento dei casi nell’ultimo decennio in Italia, probabilmente a causa della diffusione dei viaggi in Paesi dove la malattia è più presente. I fattori che la favoriscono sono la scarsa igiene e la vita in comunità. È contagiosa, ma resta una patologia banale per la quale si dispone di farmaci efficaci e a basso costo. Il colpevole è un acaro parassita, lo Sarcoptes scabiei. 

Il contagio

La fonte più comune di trasmissione della scabbia è il contatto diretto e prolungato con una persona  già infettata. Occorrono da 15 a 20 minuti di contatto perché si verifichi il passaggio del parassita. È quindi più facile che il contagio avvenga in famiglia, negli istituti di lunga degenza, negli asili nido e nelle caserme. Si tratta di una patologia che può trasmettersi per via sessuale, ma anche in questo caso il contatto deve essere prolungato, come quando si trascorre la notte insieme nello stesso letto. L’acaro riesce a vivere fino a uno o due mesi se è a contatto con l’essere umano o con un animale a sangue caldo, ma non sopravvive più di 48-72 ore se lontano dall'uomo. Inoltre le larve muoiono se esposte a una temperatura superiore ai 50°C per 10 minuti. Il contagio indiretto è raro, può avvenire attraverso il passaggio dell’acaro dalla biancheria e dalle lenzuola se sono stati contaminati da poco dal malato.

I sintomi

Il sintomo più comune è un prurito intenso che induce a grattarsi e questo, oltre ad un risultato estetico poco gradevole, può super-infettare la pelle. Negli adulti i segni, che appaiono all'occhio dei non esperti come un'irritazione, sono evidenti soprattutto nella piega tra coscia e gluteo, nell'area genitale maschile, attorno al capezzolo nelle donne, vicino all'ombellico, alle ascelle, ai fianchi i gomiti. Nei bambini, invece, appaiono sul volto, sulla testa, sulla pianta dei piedi, dietro le orecchie.

Cosa fare

Quando si sospetta la malattia, indica il ministero della Salute, si raccomanda di rivolgersi al medico e di non applicare nulla sulla pelle. L’uso improprio di alcuni prodotti, specialmente a base di cortisone, potrebbe determinare un miglioramento dei sintomi momentaneo, ma non risolutivo e potrebbe rendere più difficile la diagnosi corretta. Il trattamento della scabbia è facile ed efficace, si basa su terapie orali o sull'applicazione di prodotti che uccidono l’acaro responsabile. Al termine della cura può persistere il prurito (anche 15 giorni dopo la terapia) perché il trattamento uccide l’acaro, ma il suo corpo rimane nella cute e continua a creare uno stimolo allergico. In questi casi il medico prescriverà un farmaco per il controllo del prurito.

Italy, Lombardy region, Brescia, March 19, 2020 : Covid-19 virus epidemic. Coronavirus emergency, in the photo doctors and nurses at work in the inten

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La prevenzione

Per prevenire un’epidemia è raccomandato evitare il contatto diretto con le persone infestate. Inoltre è opportuno trattare tutti i familiari, chi abita nello stesso locale e il partner sessuale, anche se apparentemente queste persone non manifestano i sintomi della malattia. Se frequentano la casa, andrebbero trattate le persone a stretto contatto con il nucleo familiare infestato, amici molto stretti, collaboratrici  e collaboratori domestici o compagni di classe dei figli. Dal punto di vista della sanità pubblica, in caso di infestazione da acaro della scabbia è possibile l'allontanamento della persona da scuola o dal lavoro fino al giorno successivo a quello di inizio della cura specifica. Non sono però giustificati interventi straordinari, quali la chiusura dell'edificio o la disinfestazione. Per le persone ospedalizzate o istituzionalizzate, è previsto l’isolamento da contatto per 24 ore dall’inizio del trattamento.

L'igiene

Il rischio di diffusione tramite indumenti, biancheria da letto e asciugamani è basso, ma può aumentare in caso di scabbia crostosa. Si raccomanda, quindi, il lavaggio di lenzuola, coperte e vestiti  a temperatura maggiore di 60 °C. I vestiti non lavabili con acqua calda vanno tenuti da parte per una settimana, per evitare reinfestazioni. Locali, tappeti e mobili imbottiti devono essere puliti e passati con l'aspirapolvere e il sacchetto dell’aspirapolvere immediatamente gettato. Materassi e ambienti domestici vanno disinfettati con strumenti a getto di vapore. Gli oggetti che non possono essere lavati ma che sono utilizzati dalla persona infettata devono essere tenuti chiusi in un sacchetto di plastica per un paio di giorni.

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