Premio Nobel, un anno fa l'intervento di Katalin Karikò a Sky TG24

Salute e Benessere

La biochimica ungherese era stata ospite all'evento organizzato da Sky TG24 a Firenze e aveva parlato degli studi sui vaccini per il cancro

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Katalin Karikò, biochimica ungherese, ha vinto insieme all'immunologo statunitense Drew Weissman il Premio Nobel per la Medicina del 2023. I due sono stati premiati dai membri del Karolinska Institutet "per le loro scoperte riguardo le modificazioni della base nucleosidica che ha permesso lo sviluppo di efficaci vaccini mRNA contro il Covid-19". Karikò poco meno di un anno fa era stata ospite a Live in, l'evento organizzato da Sky TG24 a Firenze. Ecco cosa aveva detto.

L'intervento a Live in

"L'RNA messaggero veniva usato già 20 anni fa con la Curevac, una compagnia che iniziò ad usarlo per sviluppare dei vaccini per il cancro - aveva spiegato la scienziata -. La sfida più importante, naturalmente, è che bisogna capire quale deve essere l'obiettivo e sviluppare una tecnologia mirata e quindi, nel caso del cancro, non ci sono gli anticorpi ma serve l'immunità cellulare, bisogna generare questo tipo di immunità quando le cellule vengono curate e quindi è una grande sfida". Per Karikò "sono stati fatti molti progressi ma serve ancora molta ricerca per migliorare l'approccio".

Front view of syringe and mRNA vaccine multidose vial for cancer immunotherapy (We look forward to seeing this coming into being)

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Chi è Katalin Karikò

Nata nel 1955 a Szolnok, città ungherese a un centinaio di chilometri da Budapest, il suo nome è legato ai vaccini anti Covid-19 perché la scienziata ha dedicato la sua vita di studiosa allo sviluppo di una terapia genica basata sull’mRNA. Figlia di una contabile e di un macellaio, ha mostrato un grande interesse per la scienza fin dalle scuole elementari. All'età di otto anni si è infatti classifica prima a un concorso sullo studio della fauna selvatica. Da lì in poi una vita dedicata alla scienza, non senza sacrifici. Dopo aver studiato nel suo Paese, dove è stata ricercatrice presso l’Istituto di Biochimica del Biological Research Center, si è spostata negli Stati Uniti, anche per la mancanza di fondi nazionali per i laboratori. È stata alla Temple University di Filadelfia e all'Università di Scienze della salute di Bethesda, poi nel 1989 è diventata professoressa assistente dell'Università della Pennsylvania. Qui è rimasta fino al 2013, quando ha preso la carica di vicepresidente e poi vicepresidente senior dell'azienda tedesca BioNTech Rna Pharmaceuticals. Dal 2021 è professoressa all'Università di Szeged e professoressa a contratto presso la Perelman School of Medicine dell'Università della Pennsylvania. È la 13esima donna a vincere il Nobel per la Medicina.

Pregnant woman holding her belly at outdoor location

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