Virus West Nile in Italia, primo caso del 2023 a Parma: è un donatore di sangue

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E salgono a 14 le Province con dimostrata circolazione di WNV in vettori e animali, appartenenti a cinque Regioni: Piemonte, Lombardia, EmiliaRomagna, Sicilia e Sardegna. Lo segnala l'Istituto Superiore di Sanità in un report, avvertendo che la circolazione di questo o di altri patogeni trasmessi da insetti potrebbe aumentare nelle prossime settimane

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Primo caso confermato di infezione da virus West Nile nell'uomo dall'inizio della sorveglianza di quest'anno (COSA SAPERE DEL VIRUS), segnalato in un donatore di sangue nella Provincia di Parma (provincia già colpita dalla circolazione del virus negli animali vettori). E salgono a 14 le Province con dimostrata circolazione di WNV in vettori e animali, appartenenti a cinque Regioni: Piemonte, Lombardia, EmiliaRomagna, Sicilia e Sardegna. Lo segnala l'Istituto Superiore di Sanità in un report pubblicato sul suo sito. Quest'anno la stagione di trasmissione di malattie trasmesse da insetti ha avuto un inizio precoce in Italia. La circolazione del virus West Nile, infatti, è stata infatti confermata dalla presenza del virus in pool di zanzare e in avifauna nel paese già nel mese di maggio 2023. Sono state di conseguenza attivate precocemente le misure di prevenzione su trasfusioni e trapianti nelle aree interessate. Recentemente anche l'Ecdc ha lanciato un alert sulle zanzare invasive e i conseguenti rischi per la salute.

Esondazioni e alluvioni associate all'aumento del rischio

Sebbene ad oggi non siano stati notificati casi confermati di infezione nell'uomo da virus West Nile contratti nei mesi di aprile e maggio 2023, avverte l'Iss, è possibile che la circolazione di questo o di altri patogeni trasmessi da insetti possa aumentare nelle prossime settimane. Si sono inoltre verificate emergenze idro-geologiche per eventi climatici estremi in diverse Regioni Italiane. Dal 15 maggio una forte ondata di maltempo sta interessando in particolare numerose province dell'Emilia-Romagna dove si sono registrate esondazioni e frane. Inondazioni, esondazioni ed alluvioni sono associate all'aumento del rischio di alcune malattie infettive, incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare, come il virus West Nile, endemico in Italia, e i virus dengue e chikungunya, che hanno dato luogo a focolai sporadici nel nostro Paese.  

Come si può contrarre l'infezione e quali i sintomi

La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus, informa l'Iss, sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all'uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell'eta' della persona. Nei bambini è più frequente un febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari.

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