Epidemie in Europa, Ecdc: rischi in aumento per le lacune legate alla copertura vaccinale
L'allarme arriva dagli esperti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in occasione della Settimana europea dell'immunizzazione. "Nonostante le comprovate caratteristiche di sicurezza ed efficacia dei vaccini, i Paesi di Ue/See e di tutto il mondo continuano a registrare focolai di malattie prevenibili a causa di tassi di copertura vaccinale insufficienti", ha sottolineato l'agenzia
L’Europa sarebbe ancora a rischio epidemie a cause delle perduranti lacune nella copertura vaccinale nei Paesi dell’Ue e dello Spazio economico europeo. L’allarme arriva dall'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, proprio in occasione della Settimana europea dell'immunizzazione (23-30 aprile)
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"Nonostante le comprovate caratteristiche di sicurezza ed efficacia dei vaccini, i Paesi di Ue/See e di tutto il mondo continuano a registrare focolai di malattie prevenibili a causa di tassi di copertura vaccinale insufficienti", hanno spiegato gli esperti
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Sempre secondo l’agenzia, “indipendentemente dal buon andamento complessivo dei programmi di immunizzazione in Ue/See durante la pandemia di Covid-19 e dagli enormi sforzi mesi in atto per realizzarli" esistono ad oggi “notevoli lacune vaccinali e disparità di copertura tra Paesi e regioni". Situazione che preoccupa proprio in relazione a possibili epidemie nell'area
Al centro dell’attenzione, in particolare, la poliomielite, anche in virtù del fatto che "tra il 2012 e il 2021 circa 2,4 milioni di bambini nell'Ue/See potrebbero non aver ricevuto nei tempi adeguati le tre dosi di vaccino anti-polio"
E, sebbene, "la regione europea sia stata dichiarata libera dalla poliomielite nel 2002, il virus continua a essere rilevato periodicamente nella sua forma selvaggia o in ceppi derivati da vaccini in altre regioni”, ha riferito l’Ecdc. Secondo cui “grazie a tecniche di sorveglianza adeguate e a una copertura vaccinale generalmente elevata, questi eventi sporadici fortunatamente non hanno portato a una trasmissione prolungata nell'Ue/See o all'individuazione di casi umani" infettivi
Focus anche sul morbillo. Per gli esperti "sebbene il rapporto epidemiologico 2022 dell'Ecdc mostri una diminuzione del 99% dei casi rispetto al 2018”, la situazione è legata in parte “alle misure di prevenzione e controllo implementate durante la pandemia di Covid-19"
I dati, infatti, segnalano che "i bambini minori di un anno rimangono il gruppo con la più alta incidenza di morbillo, poiché sono troppo piccoli per essere vaccinati e dovrebbero essere protetti dall'immunità di comunità". Per gli esperti, dunque, "è probabile che in futuro osserveremo un aumento del numero di casi segnalati di morbillo nell'Ue/See"
In quest’ottica, come detto, la settimana europea dell'immunizzazione rappresenta "un momento chiave per aumentare la consapevolezza dei benefici e dell'importanza della vaccinazione per la salute generale e il benessere delle persone, per tutta la vita”, ha sottolineato l’agenzia. Ed è, allo stesso modo, “un'occasione per ricordare a tutti che i vaccini sono una delle più grandi conquiste di salute pubblica del XX secolo"
L’auspicio dell’agenzia, quindi, è che si producano “sforzi continui per identificare le lacune immunitarie nelle persone di tutte le età, comprese quelle che potrebbero aver saltato o ritardato la vaccinazione, specialmente nelle popolazioni difficili da raggiungere come rifugiati, migranti, richiedenti asilo e altri gruppi vulnerabili e svantaggiati"
Per l’Ecdc, risultano fondamenti gli “sforzi accelerati per migliorare le campagne di immunizzazione e promuovere l'accettazione dei vaccini e l'aderenza alle vaccinazioni, per raggiungere e sostenere un'elevata copertura vaccinale contro le malattie prevenibili con questi strumenti”