È la malattia che ha colpito Silvio Berlusconi, di cui soffre anche lo scrittore Alessandro Baricco. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le possibile cure di questa patologia cronica
Silvio Berlusconi è ricoverato presso l'ospedale San Raffaele di Milano in terapia intensiva, con una diagnosi di polmonite, conseguenza di una leucemia mielomonocitica cronica, patologia che recentemente ha colpito anche lo scrittore Alessandro Baricco. Si tratta di una forma leucemica cronica, non delle più aggressive, che colpisce soprattutto in età avanzata (mediamente l'insorgenza è intorno ai 70 anni) e si cura quando possibile con il trapianto di cellule staminali.
Che cos'è la leucemia mielomonocitica cronica
La malattia è caratterizzata dall'aumento di una specifica popolazione di globuli bianchi: i monociti, si tratta quindi di un tipo di sindrome mielodisplastico-mieloproliferativa, che si collca a cavallo fra le neoplasie mieloproliferative croniche, in quanto presenta spesso una proliferazione eccessive delle cellule del sangue, e le sindromi mielodisplastiche, con cui condivide una maturazione anormale dei precursori del midollo. Puo' presentarsi in una forma displastica, in cui prevalgono anemia e neutropenia, oppure in una forma proliferativa, con un numero elevato di globuli bianchi. Vi è sempre un eccesso di monociti nel sangue e nel midollo, e un numero variabile di cellule immature (blasti). Il sistema immunitario viene debilitato dalla malattia, il che ovviamente favorisce l'insorgenza di infezioni, anche polmonari come nel caso di Silvio Berlusconi. La prognosi viene stimata da diversi score, che considerano i valori dell'emocromo, il numero dei blasti, il valore dei globuli bianchi, la citogenetica e, piu' recentemente, la mutazione in alcuni geni specifici come l'ASXL1. Nei casi ad alto rischio non candidabili a trapianto puo' essere impiegata l'azacitidina e, nei casi proliferativi, l'idrossiurea per controllare la conta dei globuli bianchi. Altri farmaci chemioterapici somministrabili oralmente e talora utilizzati allo stesso scopo sono l'etoposide, la 6-mercaptopurina e il busulfano. In caso di anemia, nei pazienti a basso rischio puo' essere utilizzata l'eritropoietina.
approfondimento
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I sintomi e le possibili cure
Questo tipo di malattia ha un'incidenza annuale stimata in 1 ogni 100.000 persone, e si presenta in una forma cronica, che però porta il rischio concreto che si trasformi in una leucemia mieloide acuta, molto più grave e pericolosa. Non è semplice arrivare a una diagnosi dai sintomi, si può avvertire infatti un senso di debolezza che perdura per diverso tempo, dolori alle ossa o ancora perdita di appetito e dimagrimento, oltre alla comparsa di chiazze rosso sul corpo. Una volta diagnosticata la patologia la strada migliore da intraprendere è quella del trapianto di cellule staminali, dopo una fase di chemioterapia, occorre infatti cercare un potenziale donatore. Le cellule possono essere prelevate dal midollo osseo o dal sangue periferico, ma non sempre le condizioni e l'età del paziente consentono il trapianto.