Influenza aviaria, cosa succede se si diffonde all'uomo: la simulazione degli scienziati
Salute e BenessereGli scienziati temono che l'influenza H5N1 possa diffondersi anche nell’uomo. Cosa accadrebbe? Alcuni epidemiologi britannici hanno elaborato alcune simulazioni
L'epidemia di influenza aviaria (H5N1) che sta uccidendo moltissime specie in Europa e negli Stati Uniti difficilmente può diffondersi nelle persone. Ma in un comunicato della task force che monitora i casi di influenza aviaria presso l'Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria (UKHSA), si rileva che "i virus si evolvono costantemente e rimaniamo vigili per qualsiasi prova di cambiamento del rischio per la popolazione, oltre a lavorare con i partner per colmare le lacune nelle prove scientifiche”. Così un team di scienziati che collabora con l'UKHSA, tra i quali l'epidemiologo Neil Ferguson che ha svolto un ruolo significativo nella gestione della pandemia di Covid nel Regno Unito, sta mettendo a punto modelli e simulazioni che prevedono scenari epidemici di influenza aviaria H5N1 nell'uomo, alcuni dei quali con risultati piuttosto inquietanti.
Le simulazioni
I ricercatori britannici hanno sviluppato modelli per prevedere la diffusione e l'impatto del virus sul territorio britannico. Hanno innanzitutto ipotizzato una trasmissibilità superiore alla soglia epidemica, con ciascun positivo che infetta più di una persona. Nello scenario “lieve” è stato considerato un tasso di mortalità per infezione simile a quello della pandemia di COVID-19 alla metà del 2021, che era attorno allo 0,25 percento. In questo caso, un'epidemia di H5N1 provocherebbe 1 morto ogni 400 persone contagiate, mentre il tasso di ricovero sarebbe dell'1%.
Nel secondo scenario, quello più grave, i ricercatori hanno ipotizzato un tasso di mortalità del 2,5%, che provocherebbe 1 morto ogni 40 infetti. Lo scenario è analogo a quello dell'influenza "spagnola” scoppiata a cavallo della Prima Guerra Mondiale, che fu responsabile di circa 50 milioni di morti a livello globale (al momento la pandemia di COVID-19, secondo i dati ufficiali dell'Università Johns Hopkins, ha ucciso quasi 7 milioni di persone, 190mila in Italia). Secondo i ricercatori una pandemia di aviaria colpirebbe di più i giovani rispetto agli anziani, proprio come avvenuto con la spagnola.