Dopo decenni di criminalizzazione, l'Mdma, ovvero l'ecstasy, e la psilocibina, la sostanza contenuta nei funghi allucinogeni, potranno essere utilizzati a scopo terapeutico
La Therapeutic Goods Administration (Tga) di Canberra ha annunciato, a sorpresa, che dal prossimo luglio psichiatri con un'autorizzazione apposita potranno prescrivere l'Mdma per la cura del disturbo post-traumatico da stress e la psilocibina per il trattamento della depressione resistente ad altre terapie. L'Australia diventa così il primo Paese al mondo ad autorizzare l'utilizzo medico di due sostanze con una lunga storia di sperimentazione clinica.
L’ecstasy
L'ecstasy era stata sviluppata come soppressore dell'appetito nel 1912 e negli anni '70 iniziò a trovare applicazioni terapeutiche nella psichiatria, in particolare negli Stati Uniti. L'esplosione, negli anni '80, dell'uso ricreativo dell'Mdma condusse però alla proibizione, che in Australia fu sancita nel 1987. Quanto ai "funghetti magici" è tutt'altro che difficile trovarne diverse varietà in natura ma il loro possesso è illegale.
L’utilizzo terapeutico
Secondo la Therapeutic Goods Administration, è diventato "chiarissimo" che una fornitura controllata di Mdma o psilocibina "può avere effetti notevolissimi su condizioni spesso considerate refrattarie al trattamento. Inoltre "oltre a un beneficio terapeutico chiaro e in continua evoluzione, offre anche la possibilità di recuperare decenni di opportunità perdute di approfondimento del funzionamento interno della mente umana",