Abuso di psicofarmaci tra adolescenti per lo sballo, l'allarme degli psichiatri

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Per contrastare il fenomeno in costante crescita, i medici hanno stilato cinque punti e richiedono la massima attenzione alle famiglie

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É boom tra gli adolescenti per l'uso di psicofarmaci a scopo 'ricreativo', un nuovo fenomeno di dipendenza in costante crescita e che riguarderebbe un giovane su 10. L'allerta arriva dal XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia (Sinpf), apertosi oggi a Milano e Venezia. "Gli psicofarmaci, insieme ad un percorso terapeutico a 360 gradi - affermano gli psichiatri - sono fondamentali per curare le malattie mentali anche nei giovani e nei giovanissimi. Molte patologie curate per tempo nei giovani, garantiscono loro un futuro. Se questi farmaci sono invece usati con modalità non corrette possono avere ripercussioni negative". Da qui la necessità, avvertono gli esperti, di avviare campagne di sensibilizzazione e informazione, oltre ad azioni educazionali, anche con il coinvolgimento delle Istituzioni: dalla scuola, alla classe medica e alle famiglie.

Un fenomeno in costante aumento

Gli specialisti avvertono di quanto questo sia un fenomeno in crescita costante, tra il 15 e il 20% negli ultimi 5 anni, grazie anche alla facilità di reperimento dei medicinali in questione. Secondo lo studio Espad dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), infatti, questi farmaci sono troppo spesso disponibili in casa (42%), acquistati facilmente su Internet (28%), recuperati per strada (22%), sfuggendo così al controllo di adulti e medici. 

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Il vademecum

Questi numeri hanno portato gli esperti della Sinpf a fornire anche una serie di consigli dedicati a cittadini, genitori, ragazzi e anche ai medici.

Sono cinque i punti che gli psichiatri propongono per contrastare l'abuso di psicofarmaci:

  1. No al 'fai da te' e alla cosiddetta 'assunzione per opportunità': rivolgersi sempre al medico;
  2. Non sottovalutarne la potenza terapeutica e le importanti ricadute collaterali;
  3. Tenerli fuori dalla portata di chiunque possa approfittarsene o fare un cattivo uso;
  4. Avviare campagne di sensibilizzazione e counselling mirati a pazienti, ai giovani in particolare e alla cittadinanza in generale;
  5. In caso di disturbi come ansia, depressione, disturbi dell'umore, seguire sempre le indicazioni dello specialista.

"Questi psicofarmaci rappresentano per molti un'ancora di rassicurazione", analizza Matteo Balestrieri, ordinario di Psichiatria all'Università di Udine e co-presidente della Sinpf, che elenca gli usi distorti osservati tra i ragazzi con reali rischi di overdose: "Per aumentare le performance scolastiche e i livelli di attenzione, per migliorare l'aspetto fisico quando combinati a farmaci dietetici, per potenziare i livelli di autostima, per sentirsi in forma, migliorando sonno e umore".

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Gli psicofarmaci più utilizzati

La tipologia di psicofarmaci senza prescrizione medica maggiormente utilizzata nel corso dell'ultimo anno è quella dei farmaci per dormire (5%). Seguono quelli per l'umore e le diete (1,7% per entrambe le tipologie) e quelli per l'attenzione (1,2%). Le studentesse utilizzano in percentuale maggiore tutte le tipologie, con un rapporto di genere minimo pari a 1,8 in relazione ai farmaci per l'attenzione e più che triplo (3,4) quando si analizzano quelli per le diete.

Il 18% degli studenti ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nel corso del 2021; il 2,8% ne ha fatto un uso frequente e quasi il 10% degli studenti è un 'poliutilizzatore', facendosi di almeno due sostanze negli ultimi 12 mesi. La sostanza illegale più diffusa è la cannabis, seguita dalle cosiddette 'New Psychoactive Substances', sostanze sintetiche che mimano gli effetti di altre sostanze più note.

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