
Covid e influenza, i rischi in aereo: con i sintomi evitare i viaggi non essenziali
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha aggiornato il protocollo sulla sicurezza sanitaria dell'aviazione e invita le autorità aeroportuali e sanitare a raccomandare al pubblico “di evitare viaggi non essenziali in presenza di sintomi respiratori” o “di indossare una mascherina Ffp2”. Ricciardi: “Il 97% dei velivoli ha a bordo almeno un soggetto infetto”. Secondo uno studio sui tamponi effettuati negli aeroporti italiani, al momento dalla Cina non sono arrivate varianti sconosciute

“A causa dell'attuale co-circolazione di più virus respiratori (SarsCov2, influenza stagionale, virus sinciziale, ecc.) che causano gravi malattie a gruppi vulnerabili, le autorità aeroportuali, in collaborazione con le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero considerare di raccomandare al pubblico di evitare viaggi non essenziali in presenza di sintomi respiratori" o "raccomandare di indossare una mascherina Ffp2”. A dirlo è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)
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L’Ecdc ha aggiornato il protocollo sulla sicurezza sanitaria dell'aviazione alla luce delle decisioni del meccanismo del Consiglio di risposta alle crisi (Ipcr) del 4 gennaio, che ha introdotto maggiori controlli a causa del grave peggioramento della situazione epidemiologica in Cina
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L'addendum sulla sicurezza sanitaria dell'aviazione dell'Ecdc contiene misure raccomandate alle autorità nazionali competenti, agli operatori aerei e aeroportuali, ai soggetti che si occupano dell'assistenza a terra e ai membri dell'equipaggio e del personale. Di fatto dà raccomandazioni operative per l'attuazione delle misure già concordate dagli Stati membri
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Tra le decisioni dell'Ipcr del 4 gennaio, ricorda l'Ecdc, c’è la richiesta di raccomandare l'uso delle mascherine sui voli da e per le aree con un grave peggioramento della situazione epidemiologica, come nel caso della Cina. Poi misure igieniche e sanitarie rafforzate, e la richiesta in partenza da tali aree di un test Covid negativo (effettuato non oltre le 48 ore prima se test rapido, non oltre le 72 se tampone molecolare, spetta alle compagnie controllare il possesso dei requisiti all'imbarco)
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E ancora: test casuali sui passeggeri in arrivo, raccomandando il collegamento con le autorità sanitarie per la sequenza di tutti i risultati positivi, e monitoraggio delle acque reflue degli aeromobili e degli aeroporti. Il documento pubblicato dall'Ecdc interviene però anche sui viaggiatori in arrivo con scalo in un Paese terzo, su cui invece l'Ipcr non aveva dato indicazioni
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“Quando le autorità nazionali competenti controllano la conformità dei passeggeri provenienti da aree con un grave peggioramento della situazione epidemiologica, come avviene attualmente in Cina, attraverso un hub di un Paese terzo, devono definire il personale appropriato - dice l’Ecdc -, come il personale doganale o il personale delle autorità sanitarie, che deve controllare i viaggiatori su voli in provenienza dai principali hub di Paesi terzi”

“La provenienza dei passeggeri - spiega ancora l’Ecdc - può essere determinata da diverse soluzioni, come l'autodichiarazione del passeggero, la compilazione di un modulo di localizzazione dei passeggeri (Plf) o le informazioni obbligatorie che la compagnia aerea deve fornire alle autorità nazionali/regionali competenti”

A mettere in guardia sul rischio che si corre in aereo è anche Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, intervistato da Adnkronos: “In questo momento, con sottovarianti di Sars-Cov-2 così contagiose, stare in ambienti affollati come gli aerei, a maggior ragione senza mascherine, è un rischio elevatissimo”

“L’indicazione dell’Ecdc di evitare i viaggi non essenziali qualora la situazione epidemiologica dovesse peggiorare - aggiunge Ricciardi - mi sembra un saggio consiglio che ognuno deve interpretare nella maniera più adeguata alle proprie esigenze. Tutte le analisi che vengono fatte sulle acque di scarico degli aerei dimostrano che il 97% dei velivoli ha a bordo almeno un soggetto infetto”

Ricciardi parla anche della variante Kraken, con la quale “ogni persona contagiata ne infetta 18, se si fa un viaggio aereo tutti i passeggeri possono essere contagiati. In aereo il rischio, come ambiente chiuso e affollato in cui si soggiorna a lungo, diventa molto elevato, senza mascherine e vaccinazione”

Intanto uno studio italiano reso disponibile su Eurosurveillance, la rivista dell’Ecdc, riporta che i tamponi effettuati sui passeggeri provenienti dalla Cina negli aeroporti di Fiumicino e Malpensa confermano che, per il momento, non ci sono particolari pericoli connessi a nuove varianti provenienti dal Paese asiatico

La quasi totalità delle persone arrivate in Italia positive al Covid erano state infettate con le sotto-varianti BA.5.2, BF.7 e BQ.1.1. I dati si riferiscono ai test effettuati il 26 dicembre scorso a Malpensa e il 29 dicembre a Fiumicino sui voli provenienti dalle città di Nanchino, Wenzhou e Hangzhou. In queste due giornate sono stati sottoposti a tampone 556 passeggeri: il 22,7% è risultato positivo al Covid

Su 61 di essi è stato eseguito il sequenziamento per conoscere la variante responsabile dell'infezione: BA.5.2, rilevata in 30 campioni su 61, è risultata la sotto-variante più frequente, BF.7 è stata riscontrata in 18 campioni, BQ.1.1 in 7 campioni. Le sotto-varianti riscontrate presentavano alcune mutazioni, ma queste "probabilmente non rappresentano una minaccia in termini di evasione immunitaria", scrivono i ricercatori

Inoltre "nessuna delle mutazioni rilevate è stata chiaramente associata a cambiamenti nella trasmissibilità o nella gravità della malattia". I risultati dello studio, dunque, concludono i ricercatori, "concordano con i dati di sequenziamento rilasciati dalla Cina e sottolineano l'importanza della sorveglianza genomica per rilevare l'evoluzione dei lignaggi dominanti"
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