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Artrosi al ginocchio, ortopedico e geriatra insieme per trattarla. Lo studio

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

Per la prima volta,  un articolo prende in esame l'associazione tra l'artrosi al ginocchio e la compresenza di effetti avversi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista 'Aging Clinical and Experimental Research'

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Per la prima volta, uno studio pubblicato sulla rivista 'Aging Clinical and Experimental Research', prende in esame l’associazione tra l’artrosi al ginocchio e la compresenza di effetti avversi. "Lo scopo di questa revisione della letteratura scientifica è quello di considerare una patologia degenerativa articolare, come l'artrosi del ginocchio, come fattore di rischio predisponente severe entità cliniche di pertinenza internistica", ha spiegato Nicola Veronese, primo autore e specialista geriatra al Dipartimento di medicina Interna e Geriatria dell'Università di Palermo diretto da Mario Barbagallo. L’artrosi al ginocchio, infatti, è una condizione clinica che viene comunemente associata a una ridotta qualità della vita e alla disabilità. 

Lo studio in breve

 

"Abbiamo valutato 3.847 lavori scientifici, selezionato 5 meta-analisi che rispondevano a criteri di qualità e rigore metodologico, ed estratto i dati relativi all'associazione tra artrosi al ginocchio e mortalità per patologie cardiovascolari, cadute e aterosclerosi subclinica, evidenziando un'associazione statisticamente significativa", ha sottolineato Veronese. L’ortopedico Francesco Pegreffi, già docente al Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell'Università di Bologna e coautore dell’articolo, ha spiegato che lo studio conferma che il paziente con osteoartrosi del ginocchio deve "essere gestito con modalità interdisciplinare. La prospettiva ortopedica, volta alla cura dell'articolazione interessata dal processo degenerativo, deve essere integrata a quella geriatrica, mirata alla prevenzione di patologie cardiovascolari e di cadute", ha sottolineato Pegreffi. Nei soggetti con osteoartrosi, infatti, le cadute possono causare fratture difficili da trattare, e "costituiscono un'emergenza sanitaria concreta e attuale". 

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Conclusioni

 

Queste patologie internistiche, per Veronese, "correlate ad un incremento della mortalità", non possono essere ignorate in un paziente ortopedico. "Deve quindi essere progettato un algoritmo terapeutico interdisciplinare. Solo così potremo trattare la patologia artrosica localizzata all'articolazione, migliorando la qualità di vita del paziente, ma nel contempo prevenire le patologie internistiche correlate al quadro artrosico che potrebbero essere responsabili di esito infausto per il nostro paziente", ha concluso l’esperto.