Vaccino anti-pneumococco, raccomandato per soggetti con patologie reumatiche

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"Nelle persone che assumono farmaci immunosoppressori per trattare condizioni infiammatorie croniche è più probabile che le infezioni da pneumococco siano gravi a causa del sistema immunitario indebolito", ha riferito la reumatologa dell'UT Southwestern Elena K. Joerns

 

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I pazienti con artrite reumatoide, lupus e altre condizioni reumatiche sono più a rischio di complicanze e decesso a causa di polmonite, meningite e altre infezioni batteriche. Anche per questo è fortemente raccomandato nel loro caso il vaccino pneumococcico, per proteggersi dal batterio Streptococcus pneumoniae, che può causare infezioni alle orecchie, ai seni paranasali, ai polmoni, al liquido spinale o al flusso sanguigno e portare a gravi sintomi e ospedalizzazione. Ma negli Stati Uniti la maggior parte di questi pazienti non ha ricevuto il vaccino. Lo ha sottolineato la reumatologa dell'UT Southwestern Elena K. Joerns, in una nota.

"Con farmaci immunosoppressori più rischio infezioni gravi"

"Nelle persone che assumono farmaci immunosoppressori per trattare condizioni infiammatorie croniche è più probabile che le infezioni da pneumococco siano gravi a causa del sistema immunitario indebolito", ha spiegato la dottoressa Joerns. Negli Stati Uniti, nel 2020, in base ai dati diffusi dai Centers for Disease Control and Prevention, solo il 23,9% degli adulti di età pari o inferiore a 64 anni con un rischio più elevato di infezione a causa di varie condizioni ha ricevuto una o più dosi di vaccino.
All'UT Southwestern, un team della West Campus Rheumatology-Internal Medicine Subspecialties Clinic ha adottato misure per incrementare i tassi di vaccinazione tra i pazienti, offrendo una maggiore flessibilità a fare i vaccini durante il processo di accettazione ospedaliera o mentre i pazienti aspettano di essere visitati da un medico.

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