Istat: nuovo record denatalità nel 2021, meno nati anche nel 2022

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Nei primi 9 mesi del 2022 le nascite in Italia sono state circa 6mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. È uno dei dati emersi dal nuovo report sulla Natalità dell'Istat

 

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Nei primi 9 mesi del 2022 le nascite in Italia sono state circa 6mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Ancora un trend negativo, dunque, per la natalità nel nostro Paese, che nel 2021 ha registrato un nuovo record negativo, con 400.249 nuovi nati, in calo dell'1,1% sull'anno precedente (-4.643). Sono alcuni dei dati emersi dal report sulla Natalità 2021 dell'Istat, che segnala anche un lieve rialzo del numero medio di figli per donna, 1,25 rispetto al 1,24 del 2020.   

I dati Istat

Secondo i dati Istat, dal 2008, le nascite in Italia sono diminuite di 176.410 unità (-30,6%). Calo attribuibile per la quasi totalità alle nascite da coppie di genitori entrambi italiani (314.371 nel 2021, quasi 166mila in meno rispetto al 2008). A diminuire sono soprattutto le nascite all'interno del matrimonio, pari a 240.428 nel 2021, quasi 20mila in meno rispetto al 2020 e 223mila in meno rispetto al 2008 (-48,2%). Riduzione dovuta al forte calo dei matrimoni, a cui ha contribuito anche la pandemia da Covid-19, che ha indotto molte persone a rinviare o a rinunciare alle nozze, (calo 47,4%).

Al Nord un bimbo su 5 nasce da coppia non italiana

Il rapporto segnala, inoltre, che è in calo anche il numero di figli nati da cittadini stranieri che vivono in Italia.
In particolare, dal 2012 al 2021 sono diminuiti di 21.461 unità i nati con almeno un genitore straniero, che (con 85.878 unità) costituiscono il 21,5% del totale dei nati. Mentre, i nati da genitori entrambi stranieri, scesi sotto i 70mila nel 2016, continuano a diminuire nel 2021 attestandosi a 56.926, quasi 23mila in meno rispetto al 2012. Ciononostante, al Nord più di un nato su cinque ha genitori entrambi stranieri. Al Centro, invece, sono il 15,9%, mentre nel Mezzogiorno la percentuale è nettamente più bassa in quasi tutte le Regioni (con il minimo in Sardegna 4,4%), ad eccezione dell'Abruzzo (9,2%).

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