Celine Dion, cos’è la “sindrome della persona rigida” di cui soffre la cantante canadese
Salute e BenessereLa celebre pop star ha annunciato di doversi fermare, sospendendo le tappe del suo tour. Il motivo è la cosiddetta “sindrome dell'uomo rigido”, conosciuta anche come sindrome della persona rigida, dall'acronimo inglese SPR (Stiff person syndrome), una rara neuropatia che colpisce il sistema nervoso centrale, causando rigidità muscolare progressiva e spasmi nel tronco e nell'addome
Celine Dion è affetta da una rara patologia e per il momento non potrà più cantare. Lo ha rivelato la stessa pop star canadese, 54 anni, in un video pubblicato sul proprio profilo Instagram. La causa è la cosiddetta “sindrome dell'uomo rigido”, conosciuta anche come sindrome della persona rigida, dall'acronimo inglese SPR (Stiff person syndrome). Si tratta, in particolare, di una rara neuropatia che colpisce il sistema nervoso centrale, causando rigidità muscolare progressiva e spasmi specie nel tronco e nell'addome.
La testimonianza
La cantante, che aveva già cancellato le tappe in Nord America del suo tour, oltre a quelle europee tra cui anche anche quella del Lucca Summer Festival in programma il prossimo 15 luglio, ha riferito che ancora ci sono poche certezze circa questa sindrome e che però, adesso, è a conoscenza di quale sia la causa degli spasmi che compromettono gran parte della sua vita quotidiana. “Purtroppo questi spasmi mi rendono difficile camminare e non mi consentono di utilizzare le corde vocali come di solito”, ha spiegato l’icona canadese della musica. E’ costantemente circondata da ottimi dottori che la stanno aiutando a migliorare, ha confermato, non nascondendo il fatto che quella che sta combattendo è una battaglia difficile perché “tutto ciò che ho sempre fatto è cantare, è la cosa che amo di più”, ha detto.
I dettagli conosciuti sulla sindrome
Analizzando nel dettaglio ciò che si conosce a proposito della “Stiff person syndrome”, gli esperti parlano di una rara e disabilitante patologia neurologica provoca spasmi muscolari, spesso dolorosi, che inducono anche a sussulti anomali e con la presenza di “deformità anchilosanti, come la postura lombare fissa in iperlordosi”, come segnala anche il “Corriere della Sera”. La sindrome della persona rigida, comunemente, progredisce in maniera lenta nel tempo, scatenando rigidità muscolare in tutto il corpo che tende ad immobilizzare il torace e le anche, complicando l’andatura di chi ne viene colpito. Le stime parlano di una prevalenza in 1/1.000.000 di casi, nella maggior parte dei casi donne. Può comparire intorno ai 45 anni e può essere più frequente in chi soffre di diabete di tipo 1 o di anemia perniciosa con anticorpi contro specifiche proteine. Ad oggi non è disponibile ancora una cura definitiva ma, nei casi individuati, ai pazienti vengono solitamente prescritti farmaci sedativi che creano un effetto distensivo con l’obiettivo di alleviare la rigidità dei muscoli.