Lo ha dichiarato il virologo Matteo Bassetti. "È evidente che un medico che decide di non vaccinarsi non è in grado di svolgere a pieno il suo lavoro", ha aggiunto
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato
"Obbligherei i medici no vax a seguire corsi di virologia e immunologia, perché credo che non abbiano studiato abbastanza". Lo ha riferito il virologo Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, in un'intervista al Corriere della Sera, commentando il reintegro anticipato del personale sanitario sospeso dopo avere rifiutato la vaccinazione anti-Covid.
"È evidente che un medico che decide di non vaccinarsi non è in grado di svolgere a pieno il suo lavoro, che è quello di raccomandare la vaccinazione anti-Covid. Un medico che non crede nella scienza non dovrebbe fare questo mestiere: non capisce che sono proprio le vaccinazioni ad averci liberato da molte malattie e ad aver allungato la nostra speranza di vita", ha aggiunto, rincarando la dose. (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA)
Bassetti: "Schiaffo in faccia ai medici vaccinati"
Secondo Bassetti "è giusto togliere l'obbligo di vaccino anti-Covid
per i medici", ora che "la situazione della pandemia è completamente
diversa" rispetto agli scorsi anni, "ma non ha senso anticipare di due
mesi la scadenza naturale fissata a fine anno, è uno schiaffo a chi ha
scelto in questi mesi di fare più dosi". A suo parere sarebbe stato,
dunque, opportuno "attendere fine dicembre, per poi magari mantenere
l’obbligo per quei professionisti che lavorano nei reparti a rischio".
"Solo lo 0,7% dei medici non è vaccinato"
Nel corso dell'intervista ha poi fatto il punto sui numeri delle vaccinazioni
tra i medici italiani. "Il 99,3% dei medici italiani è vaccinato, solo
lo 0,7 non lo è. Dobbiamo essere orgogliosi di questi numeri che
ricalcano quelli della popolazione generale: per il 95% si è vaccinata",
ha riferito, per poi sottolineare: "L’errore del Governo è stato
prendere una posizione così forte per un numero irrisorio di persone:
parliamo di circa duemila sanitari, e quelli che lavorano in ospedale
sono meno di 500, di sicuro non saranno loro a risolvere il problema
delle liste di attesa". "Sostenere che l’approccio al Covid è stato
ideologico è voler fare di tutta l’erba un fascio perché della politica
vaccinale italiana dobbiamo andarne fieri", ha concluso.