Nevada, adolescente morto a causa dell'ameba mangia cervello dopo bagno in un lago

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La causa del decesso è stata confermata dai Centers for Disease Control and Prevention. Secondo le autorità sanitarie locali, il ragazzo si è ammalato dopo un'immersione nell’area di Kingman Wash, sul lato dell’Arizona del bacino idrico del fiume Colorado, dietro la diga di Hoover, nel fine settimana del 30 settembre

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Nello Stato del Nevada, in Usa, un adolescente è deceduto dopo un bagno al lago per un parassita conosciuto come ameba mangia cervello, il cui nome scientifico è naegleria fowleri, che provoca infezioni molto rare, ma mortali. Secondo le autorità sanitarie locali, il ragazzo si è ammalato dopo un'immersione nell’area di Kingman Wash, sul lato dell’Arizona del bacino idrico del fiume Colorado, dietro la diga di Hoover, nel fine settimana del 30 settembre. Come riporta il Guardian, la causa del decesso è stata confermata dai Centers for Disease Control and Prevention e dalle autorità sanitarie del Nevada settentrionale.

"I casi sono rarissimi, nessun allarme"

Il distretto e l'area ricreativa del Lago Mead, che sovrintende al fiume Colorado, hanno ricordato in una nota che "l'ameba infetta le persone solo entrando nel naso e migrando nel cervello dove inizia a distruggere il tessuto cerebrale. Non può infettare le persone se ingerita e non si diffonde da persona a persona". I casi di infezioni sono rarissimi. Per questo, secondo gli esperti, questa causa di morte dovrebbe "indurre alla cautela, non al panico", tra le persone che frequentano laghi, fiumi e sorgenti d’acqua dolce. Gli Cdc, infatti, come ha riferito Brian Labus della School of Public Health dell'Università del Nevada, a Las Vegas, hanno registrato solo 154 casi di infezione e morte per ameba mangia-cervello negli Stati Uniti dal 1962. Quasi la metà di questi casi si è verificata in Texas e Florida. Solo uno è stato segnalato in Nevada prima di questa settimana.

Come proteggersi dall'infezione

Questa rara ameba si trova in acque con temperature dai 25 ai 46 gradi. Per proteggersi dall'infezione, il distretto e l'area ricreativa del Lago Mead consigliano di evitare di tuffarsi in specchi d'acqua calda, soprattutto durante l'estate, e di ricordarsi di tenere la testa fuori dall'acqua nelle sorgenti termali o in altre "acque geotermiche non trattate" che si accumulano nei canyon della zona.
"È fatale per il 97% ma prevenibile per il 99%", ha dichiarato Dennis Kyle, professore di malattie infettive e biologia cellulare e direttore del Center for Tropical and Emerging Global Diseases presso l'Università della Georgia. “Ci si può proteggere non saltando nell’acqua o usando tappi per il naso”, ha aggiunto.

Sintomi

Il nome tecnico dell'infezione cerebrale è meningoencefalite amebica primaria. I primi segni di infezione possono includere mal di testa, nausea, febbre e vomito, per poi evolvere in torcicollo, convulsioni e coma, che possono portare al decesso. La sintomatologia generalmente compare da uno a 12 giorni dopo l’esposizione e il decesso entro cinque giorni. "Non esiste un trattamento efficace noto e una diagnosi arriva quasi sempre troppo tardi", ha concluso Kyle.

This photomicrograph of a brain tissue specimen depicts the cytoarchitectural changes associated with a free-living amebic infection, which may have been caused by either a Naegleria fowleri, or an Acanthamoeba sp. Naegleria fowleri produces an acute, and usually lethal, central nervous system (CNS) disease called primary amebic meingoencephalitis (PAM). Trophozoites infect humans or animals by entering the olfactory neuroepithelium and reaching the brain. N. fowleri trophozoites are found in cerebrospinal fluid (CSF) and tissue, while flagellated forms are occasionally found in CSF. Image courtesy CDC/Dr. Martin D. Hicklin, 1964. (Photo by Smith Collection/Gado/Getty Images).

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