Alzheimer, Oms: "In ritardo su piano d'azione globale, cura entro 2030"
Salute e BenessereL'Organizzazione mondiale della sanità ha presenatato "Blueprint per la ricerca sulla demenza", un documento che posticipa al 2030 il tempo massimo per trovare una cura per l'Alzheimer
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"La demenza senile è la settima causa di morte a livello globale, ma la ricerca su questo tema è meno dell'1,5% della produzione totale di ricerca sanitaria. E purtroppo, siamo in ritardo rispetto all'attuazione del piano d'azione globale sulla risposta alla demenza 2017-25". Lo ha dichiarato Soumya Swaminathanl, Chief Scientist dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in occasione della presentazione del "Blueprint per la ricerca sulla demenza", un documento che posticipa al 2030 il tempo massimo per trovare una cura per l'Alzheimer.
Alzheimer: numeri nel mondo
Secondo le stime del "Global status report on the public health response to dementia" dell'Oms, sono oltre 55 milioni le persone che nel mondo soffrono di demenza e l'Alzheimer rappresenta il 60-70% dei casi. Il tasso di incidenza sembra dunque destinato a crescere, fino a raggiungere quota 78 milioni di pazienti entro il 2030. L'obiettivo, fissato al vertice del G8 del 2013, di aumentare i finanziamenti per la ricerca e trovare un trattamento in grado di modificare la patologia entro il 2025 è stato per ora disatteso. E anche il Piano d'azione globale 2017-2025 sulla risposta della salute pubblica alla demenza, adottato nel 2017 dai 194 Stati membri dell'Oms, fatica a decollare: finora solo il 26% degli Stati ha messo in campo un piano per affrontare la demenza e solo il 21% ha avviato una campagna di sensibilizzazione.
Il documento
Il nuovo documento realizzato dall'Organizzazione mondiale della sanità, oltre a riassumere lo stato attuale della ricerca sulla demenza, promuove l'avvio di studi di intervento clinico e non solo di laboratorio. Nel documento sono anche state individuate le lacune di conoscenza nella ricerca e 15 obiettivi da raggiungere nel tempo. L'Oms, inoltre, chiede agli Stati membri di formulare una terapia per l'Alzheimer entro il 2030.