Alzheimer e Sla, due nuovi poli dedicati all'accoglienza: il progetto "Villaggio Insieme"
Salute e BenessereNascono a Carpenedolo, in provincia di Brescia, come estensione della struttura assistenziale Fondazione S. Maria del Castello, per rispondere al progressivo aumento di richieste di ricovero da parte di persone anziane affette da queste due patologie
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Due nuovi poli innovativi dedicati all'accoglienza dei pazienti con Alzheimer e Sla, per rispondere al progressivo aumento di richieste di ricovero da parte di persone anziane affette da queste due patologie. Nascono a Carpenedolo, in provincia di Brescia, come estensione della struttura assistenziale Fondazione S. Maria del Castello. Il progetto chiamato "Villaggio Insieme" consiste in una struttura organizzata in modo da sostenere efficacemente, tramite competenze multidisciplinari e soluzioni tecnologicamente avanzate, le diverse esigenze legate a queste due malattie ad alta complessità.
"Villaggio Insieme": il progetto
"Questa nuova tappa del progetto sarà un fiore all'occhiello per l'accoglienza di patologie così complesse nella loro gestione e che coinvolgono numeri sempre più importanti in Lombardia", ha riferito Simona Tironi, vicepresidente Commissione sanità e Politiche sociali di Regione Lombardia, sottolineando che "Villaggio Insieme è un esempio concreto di come, a partire dall'ascolto del bisogno, la comunità si prenda cura dei più fragili e, al tempo stesso, del proprio futuro, attraverso competenza, passione e capacità di lavorare insieme per il bene comune". La struttura offrirà 40 posti per Alzheimer e 20 dedicati a pazienti con Sla.
Numeri in Lombardia
Nella Regione risiedono oltre 100mila persone affette da queste due severe malattie neurodegenerative, con una maggior incidenza dell'Alzheimer. Sono circa mille i lombardi che convivono con Sla, una patologia che coinvolge rapidamente i muscoli volontari preposti a movimento, respirazione, deglutizione e comunicazione.
""Insieme" perché abbiamo creduto nel sogno di creare un luogo che vada oltre lo scorrere del tempo e che permetta di far attraversare la malattia con dignità", ha precisato Fausta Brontesi, presidente di Fondazione S. Maria del Castello. "Noi faremo il nostro lavoro. In alleanza con le istituzioni e le associazioni dei pazienti. Ci impegneremo perché il nostro "prenderci cura" sia capace di imparare ogni giorno, e sempre più, dagli specialisti. Se stiamo realizzando tutto questo è proprio grazie ad un grande lavoro di squadra. Insieme, appunto", ha concluso.